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Cronaca

Spazi della Salara, verso un "avviso pubblico" per tutte le realtà Lgbtq cittadine

Dopo le richieste da parte dell'opposizione per un uso più trasparente dell'edificio, il Comune pensa a un 'contenitore' dove inserire non solo Arcigay

Un compromesso, tra chi chiedeva e chi si opponeva allo sfratto di fatto dalla storica sede della comunità Lgbtq. La Salara, il complesso architettonico-industriale che si affaccia sui giardini del Cavaticcio, non sarà messa a bando, ma non sarà neanche assegnata un'altra volta direttamente al circolo Arcigay Il Cassero.

Ad annunciare la svolta sulla Salara è l'assessore all'Economia di Palazzo d'Accursio, Matteo Lepore, oggi in Consiglio comunale. Lepore interviene nel dibattito sugli ordini del giorno presentati da M5s e Forza Italia sulla concessione dell'immobile, mettendo in chiaro che la decisione di non mettere a bando la Salara «è una scelta politica» e spiega che è stato lo stesso presidente del Cassero, Vincenzo Branà, a chiedere nelle settimane scorse al sindaco Virginio Merola di avviare il percorso per siglare un patto di collaborazione. Domani verrà portato in Giunta un atto di indirizzo, a cui seguirà la pubblicazione di un avviso pubblico «aperto a tutte le comunità lgbt».

«È una sfida anche per queste realtà -sottolinea Lepore- perché dovranno rendicontare come usano i fondi pubblici e gli spazi e mettersi in discussion». Con le associazioni interessate, l'assessore Susanna Zaccaria convocherà «quattro giornate di co-progettazione in seduta pubblica», su quali politiche, iniziative e impegni assumere, da parte sia dal Comune sia dalle associazioni. L'intero percorso dovrebbe chiudersi entro marzo.

Il patto di collaborazione, precisa l'assessore, «non è finalizzato alla concessione dell'immobile, ma alla definizione di un progetto. Col patto non metteremo in assegnazione la Salara. Il sindaco si riserverà di assegnare eventualmente la concessione dell'immobile ad Arcigay e alle altre realtà che partecipano al patto, in una partnership che dovrà essere definita. Avremmo potuto concedere già oggi o ieri l'immobile per fini istituzionali -sottolinea Lepore- ma abbiamo voluto rispondere alla richiesta di Arcigay e alle sollecitazioni venute in questi anni dal Consiglio comunale».

Nel pomeriggio, era stato il capogruppo di Forza Italia Marco Lisei, a sollevare la questione in Consiglio a Palazzo d'Accursio. L'Arcigay «è dentro l'immobile senza titolo, perché la convenzione è scaduta -punta il dito l'azzurro- l'amministrazione lo sapeva e aveva tutto il tempo per rinnovare la concessione, facendo il bando». La richiesta di Forza Italia infatti è sempre la stessa: la Salara «è un immobile pubblico e deve essere restituito alla città mettendolo a bando». Una gara pubblica, tra l'altro, «valorizzerebbe ancora di più le attività del Cassero», sostiene Lisei. Che mette in guardia la Giunta Merola. «Ci sono leggi e regolamenti molto chiari- avverte- non accetteremo nulla che sia in violazione delle norme e che non rispetti i criteri di trasparenza ed economicità. Non escludiamo di devolvere la questione a organi terzi».


 

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