Uffici postali a rischio chiusura, Poste italiane: per ora solo ipotesi
L'ipotesi di soppressione degli sportelli antieconomici -21 solo nella provincia di Bologna - per ora resta solo sulla carta
Addio a 1156 uffici postali in Italia: potrebbe essere questa la conseguenza dei tagli comunicati da Poste italiane. Solo a Bologna e Provincia saranno ben 21 gli sportelli a rischio chiusura (vedi elenco) tra il 2012 e il 2013, inquanto giudicati strutture 'antieconomiche'. Oltre alle chiusure, ipotizzate anche riconversioni per gli sportelli: dagli orari ridotti, alla multifunzione.
La notizia ha subito sollevato diffusi malumori: si teme infatti per i conseguenti disagi e disservizi. Ma arrivano le parole di Poste italiane a raffreddare gli animi. Attraverso una nota l'azienda precisa che "l’elenco degli uffici postali diseconomici è solo un impegno con l’AgCom e non un piano di chiusure."
Ogni anno, infatti, "in conformità alle disposizioni del Contratto di Programma, Poste Italiane deve inviare all’autorità di vigilanza (attualmente l’AgCom) un Report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico. Viene quindi stilato un elenco degli uffici che non soddisfano i criteri di economicità, ma che non risponde a un piano di chiusure di uffici postali, materia che eventualmente andrebbe discussa preliminarmente con gli enti locali e l’AgCom".
La diffusione della rete è - almeno per ora - rimasta invariata, - conclude Poste italiane - sottolineando che cio' è stato possibile trasformando alcuni uffici "in autentici 'centri servizi' dove ottenere servizi postali e finanziari ma anche certificati anagrafici, visure catastali, passaporti, servizi per la salute, pagamento dei ticket sanitari e permessi di soggiorno per cittadini stranieri."