Ciclisti anti-smog in Piazza Maggiore: '90mila morti l'anno, è una guerra'
I blocchi del traffico non sono una soluzione e non sono controllati: "Ognuno ha una parte di responsabilità, la Pianura Padana è un'enorme camera a gas"
Blocchi del traffico, superamento dei livelli di PM10, assenza di precipitazioni. Secondo l’OMS, in Italia, quasi 90.000 decessi sono riconducibili a problemi legati all’inquinamento dell’aria.
Ieri pomeriggio i ciclisti si sono riuniti in presidio in Piazza Maggiore per chiedere interventi concreti sul traffico e quindi sull'inquinamento.
"Bisogna disincentivare il traffico privato a favore del trasporto pubblico, ognuno ha una parte di responsabilità, la Pianura Padana è un'enorme camera a gas, quindi bisogna agire subito, domattina" dice a Bologna Today Roberto Tomesani dell'associazione Salvaiciclisti.
Quinsi non una battaglia ideologica, ma una presa di coscienza costruita sui fatti e sui dati. "La situazione a Bologna e nella Pianura Pdana è particolarmente grave - dice Claudio Delucca di Legambiente - il clima sta cambiando, continuiamo a dare spazio ai mezzi inquinanti privati, gli investimento sui mezzi eco-sostenibili non sono sufficienti, quindi le scelte devono essere più drastiche e non con blocchi del traffico poco controllati".
I sostenitori delle 2 ruote chiedono all'Amministrazione un’informazione corretta e completa: raccontare il problema e spiegare le possibili soluzioni e alternative.
Hanno aderito al presidio: Salvaiciclisti-bologna, Movimento Ossigeno, L'Altra Babele, Monte SoleBike Group, Legambiente Bologna, Circolo Legambiente Settasamoggiareno, Bologna Vivibile e Associazione Vitruvio.