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Cronaca

Riportare il Cinema a Bologna? 'Noi solo comparse, non si investe, location troppo care'

A colloquio con attori e registi bolognesi che non si danno per vinti e cercano di far vivere il cinema sotto le due Torri: 'Bologna trovi coraggio e nuovi produttori'

Manca il cinema sotto le due Torri, i set sotto i portici, i registi. Nella città sede della Cineteca, che ristruttura i capolavori di tutto il mondo, dei festival, delle produzioni indipendenti, si vedono raramente troupe e macchine da presa, un tema affrontato qualche tempo fa anche dalla politica in Consiglio Comunale, un tentativo di alcuni partiti di ricostruire quell'appeal che pare Bologna abbia perso.

Oramai "il cinema propriamente detto è a Roma, le case di produzione sono lì, come la pubblicità è a Milano" secondo Orfeo Orlando, attore regista bolognese "Certo, sono stati sprecati tanti soldi in passato e ora il governo non investe, la Film Commission non ha risorse. Del resto, nei tempi d'oro anche a Cinecittà si giravano 500 film all'anno, ora non si arriva a 50... Anni fa c'era stato un tentativo, adattando ex spazi delle Aldini Valeriani a Studios, di portare, di veicolare, anche nella nostra città un sistema produttivo cinematografico, che non fosse solo di passaggio". 

E i registi più noti? "Appunto, spesso è successo con i film di Avati, che nei primi film (molto meno negli ultimi, vedi il Bar Margherita per esempio girato in gran parte altrove), pur utilizzando molto poco le risorse locali, se non a livello di comparse, quasi mai a livello attoriale, e poco anche a livello produttivo, arrivando spesso con troupe già formate a Roma, almeno utilizzava location petroniane. A parer mio purtroppo i tentativi produttivi fatti soprattutto dalla Itc Movie di Beppe Caschetto, seppure lodevoli, non hanno portato in termini di ritorno di immagine e di incassi risultati tali da invogliare ulteriori investimenti da parte del coraggioso produttore".

Orfeo Orlando è stato protagonista del film 'L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti prodotto dalla sua casa AranciaFilm, con sede in via Castiglione, e regista di "Barbara", un racconto sulle case chiuse.

Bologna non è più una buona location? "E' cara, chiedono troppo - secondo Orlando - alberghi, ville utilizzati come set non sono lungimiranti, richiedono cifre insostenibili e spesso i registi emigrano in altri paesi, come ad esempio in Romania".

"Manca da tempo" il cinema a Bologna, secondo Jack Gallo, attore di formazione bolognese, già protagonista di "The fall of the Marciano Family", corto girato in città e in periferia, prodotto dalla bolognese Arancine, con la regia di Dennis Ferrara, e oggi impegnato nella pulp-fiction "Nero", in lavorazione a Piacenza, "qui si deve trovare coraggio e nuovi produttori poichè al cinema ha sempre dato tanto, anche per la sua bellezza e importanza storica". Nato a Crotone, Gallo vive e lavora sotto le Torri da anni. Si è diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Bibiena di Giorgio Trestini.

Ed è proprio Dennis Ferrara che conferma: "Il cinema a Bologna non attraversa certo un buon momento, un po' per via della crisi economica e dei vari tagli. Inoltre non é semplice trovare dei finanziamenti per i film visto che la classe imprenditoriale bolognese pare sorda al richiamo delle sirene del Cinema. Insomma mancano non solo i soldi, ma anche progettualità - continua Ferrara - la voglia di scommettere, e solo nuove seppur piccole realtà produttive indipendenti, come Arancine Productions a cui appartengo, cercano seppur con fondi limitati di portare avanti un discorso cinematografico di qualità".

Il Cinema sotto le Torri: attori e produzioni bolognesi

NERO, LA FICTION. Sei puntate per la regia di Giuseppe Piva, produzione Agata film. Il racconto di una realtà di provincia, sotto il tessuto del benessere e della convenzione, s’intrecciano situazioni ai limiti della legalità. La Signora controlla il territorio tramite Adamo, il suo secondogenito. Un marito picchia la moglie. Le trame di questi individui che praticano violenze e prevaricazioni stanno per incontrare la Giustizia più cruda. La messa in onda è prevista per il mese di giugno, su digitale terrestre.

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