Covid, niente schermo in Piazza Maggiore: la Cineteca apre al drive-in
Il Covid ferma l'evento più amato. Farinelli: Bisogna "cercare di mantenere in vita un sistema e far tornare a lavorare le persone in cassa integrazione e se il drive in sarà l'unico modo per poter godere della magia di uno spettacolo cinematografico lo faremo"
Niente maxi schermo in piazza Maggiore, niente volontari e appassionati di cinema in arrivo in città per "Il Cinema ritrovato", il festival che da oltre 30 anni porta a Bologna esperti e ospiti internazionali per riscoprire vecchie pellicole, spesso restaurate.
"Probabilmente dovrà essere in streaming perchè vedo molto difficile che nei prossimi mesi si possa attraversare il mondo come abbiamo fino a qualche mese fa", precisa Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, intervenuto questa mattina nella commissione comunale dedicata al futuro della cultura sotto le Due Torri dalla fase 2 in poi.
Il Cinema Ritrovato precede le altre proiezioni serali in Piazza, che solitamente continuano fino a fine agosto. "Noi ovviamente il Cinema Ritrovato lo vogliamo assolutamente fare anche perchè il festival è grossomodo pronto- spiega Farinelli- ci lavoriamo dall'anno scorso quindi i grandi specialisti che collaborano con noi da tutto il mondo hanno lavorato per tempo, perciò siamo praticamente pronti a presentare un programma". C'è da capire ancora il 'come', però. "Siamo in attesa di capire quello che si potrà fare- continua il direttore- certamente cercheremo di mantenere tutto l'aspetto scientifico e internazionale del festival che, però, probabilmente dovrà essere in streaming".
Opere in fiera e all'esterno o anche museo, la fase 2 del Teatro Comunale
L'ipotesi di tornare al drive in "sembra essere la possibilità più sicura di tutti", dice Farinelli, per quanto riguarda il rispetto delle distanze di sicurezza considerata l'emergenza Coronavirus. Alle perplessità della consigliera comunale del gruppo misto, Dora Palumbo, sui limiti e sull'impatto ambientale che potrebbe avere andare al cinema usando e stando dentro una macchina, Farinelli risponde spiegando che nemmeno lui non ha nè macchina, nè patente ma che "esistono circostanze eccezionali (come il Covid-19, ndr) che possono essere utili per cambiare idea".
Nelle scorse settimane infatti lo studio di architetti "Miro" aveva lanciato un sondaggio chiedendo ai bolognesi e alle istituzioni interessate, in primis Comune e Cineteca, la location preferita per dare continuità all'evento, rispettando le distanze di sicurezza imposte dall'emergenza coronavirus: Dumbo, in via Camillo Casarini o Parco Nord, in via Stalingrado?
Bisogna "cercare di mantenere in vita un sistema e di far tornare a lavorare le persone ora in cassa integrazione e se questo (il drive in, ndr) sarà l'unico modo per poter godere assieme della magia di uno spettacolo cinematografico lo faremo, naturalmente cercando di mantenere solido tutto quello in cui crediamo. Quindi, motori spenti e magari dare possibilità di usare l'auto elettrica per chi non ce l'ha". Insomma, Farinelli e i suoi stano studiando "tutte le soluzioni per ridurre al minimo l'impatto" che un drive in potrebbe avere sull'ambiente. Il drive in comunque rimane una tra le ipotesi valutate dalla Cineteca insieme al Comune di Bologna per garantire la presenza del cinema in città gia' da questa estate. Forte infatti, è la speranza che possano riaprire le arene estive, come la Puccini in via Sebastiano Serlio. (dire)