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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

In Emilia Romagna il 10,5% dei cittadini è straniero e contribuisce per 1 miliardo di euro

L'osservatorio della Regione sull'immigrazione conferma crescita, ma stabilità nell'ultimo anno. La presenza maggiore nella zona di Piacenza, la più bassa in quella di Ferrara

Secondo le stime Caritas, al 31 dicembre 2009 erano 516.000 i cittadini stranieri in regione, l’11,7% della popolazione e ai primi posti per presenze dopo Lombardia, Lazio e Veneto. Ma, calcolando la percentuale di stranieri sulla popolazione residente complessiva, l’Emilia-Romagna si attesta al primo posto, con 10,5 stranieri residenti ogni 100 complessivi. Il rapporto “L’immigrazione straniera in Emilia-Romagna”, anche in un volume edito da Clueb, l’incidenza degli stranieri residenti è progressivamente aumentata nel corso degli anni, dal 4% circa del 2003 al 9,7% del 2009, per attestarsi al 10,5% del 2010.

Si registrano naturalmente differenze da un territorio all’altro, in base alle specializzazioni economiche, vie di comunicazione e mercato immobiliare più o meno favorevole. E’ quindi la provincia di Piacenza la prima della classe (12.6), seguono Reggio Emilia (12,3%), Modena (11,9%) e Parma (11,5%), mentre la provincia di Ferrara ha la percentuale più bassa (6,8%). I principali paesi di provenienza degli stranieri residenti sono: Marocco (14,6%), Romania (13,1%) e Albania (12,7%). In crescita i residenti di alcuni paesi dell’Est, Moldavia e Ucraina e da Pakistan, Bangladesh e India.

Nel 2009, l’Emilia-Romagna risulta anche la prima regione d’Italia per presenza di alunni stranieri (78.214 su 578.323 totali per l’anno scolastico 2009/2010). Nel corso del 2009, risultano occupati 308.685 lavoratori dipendenti, mentre i titolari di impresa individuale sono 31.101 (il 7,3% di tutte le imprese attive). Le caratteristiche del fenomeno migratorio in regione si riflettono certamente sul sistema sanitario, visti anche i tassi di natalità più elevati di quelli italiani, ma va sottolineato l’apporto contributivo, fiscale e dei consumi dei lavoratori immigrati, che comincia ad assumere dimensioni rilevanti: 733 milioni di euro di contributi e 358 milioni di gettito fiscale per un totale di 1 miliardo di euro.


 

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