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Cronaca

Droghe, "parlano" le acque reflue: cosa dicono le rilevazioni in città

L'indagine consiste nell'analisi dei metaboliti urinari delle droghe d'abuso nei reflui urbani

Lo stupefacente più utilizzato in Italia e nell'Europa occidentale, oltre che in sud America, è la cocaina. Lo rivela lo studio a livello mondiale pubblicato su 'Addiction', il journal Usa sulle dipendenze. Lo riferisce AdnKronos.

L'indagine consiste nell'analisi dei metaboliti urinari delle droghe d'abuso nei reflui urbani e nella successiva stima dei consumi nella popolazione. "Milano presenta consumi di cocaina che possiamo definire 'medi' - spiega Sara Castiglioni, capo dell'Unità di biomarker ambientali del Dipartimento ambiente e salute dell'Irccs Mario Negri - simili a quelli di Parigi e Copenaghen, inferiori a quelli di Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona. Il trend di consumo di cocaina a Milano è rimasto stabile dal 2011 al 2015, ma è aumentato nel 2016-2017. Analoghe rilevazioni a Bologna, Gorizia, Bari, Potenza e Palermo sono state effettuate solo nel 2017 e confermano i risultati di Milano".

Alcool e droga, torna a crescere il consumo tra i minorenni

Dal 2011 al 2017 sono stati misurati i consumi di cocaina, amfetamina, metamfetamina ed ecstasy in 120 città di 37 Paesi tra Europa - Italia inclusa - Usa, Canada, Sud America e Australia, con più di 60 milioni di persone coinvolte. La metamfetamina è prevalente in alcuni Paesi dell'Est Europa (Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania dell'Est), e ha consumi molto elevati e in crescita in Usa, Canada e soprattutto Australia. L'anfetamina invece è utilizzata prevalentemente in Belgio, Olanda, Germania e alcuni paesi Scandinavi (Finlandia). L'ecstasy non prevale in nessun Paese analizzato, ma i consumi risultano in crescita nel periodo esaminato in quasi tutte le città studiate.

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