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Cronaca Centro Storico / Via del Pratello

Stretta anti-alcol, i comitati Pratello: 'Favorisce i locali e penalizza i negozietti'

I residenti raccolti nel comitato si lamentano: "Il degrado è degrado. Qui si favoriscono i titolari dei locali (che votano) e si penalizzano i proprietari degli alimentari, per la maggiore stranieri"

Tirano fuori gli artigli i residenti della zona Pratello dopo aver letto le novità annunciate dall'assessore Matteo Lepore rispetto al regolamento di Polizia urbana: la cosa che non va giù è che la stretta anti-alcol risparmi di fatto pub e osterie. Infatti, secondo quanto detto dall'assessore al commercio, "sembra che ci siano due tipi di degrado: quello cattivo da combattere e quello buono da tollerare e magari anche da coccolare".

I residenti del comitato Al Crusel e quelle dell''area di piazza San Francesco e via Pietralata, vedono infatti che il Comune individua un degrado ''cattivo'' nell'alcol venduto dalle attività commerciali di vicinato e dai laboratori artigianali, che possono rimanere aperti al massimo fino alle 22 (e sono per lo piu' gestiti da extracomunitari, che non votano) e infatti qui ci sono "nuove ed ulteriori limitazioni".

Poi però c'è l'alcol venduto da bar e osterie: "Che possono rimanere aperti anche tutta la notte (gestite per lo più da italiani, che votano) e che non produce, a quanto pare nessun tipo di degrado da combattere. Forse - ironizzano i residenti - non fa così male alla salute e magari il vetro che lo contiene fa anche da arredo urbano. Infatti non è prevista alcuna ulteriore limitazione alla vendita di alcolici da asporto per questa privilegiata categoria commerciale che potrà continuare a somministrare, senza alcun limite, alcolici anche in contenitori di vetro da consumare tranquillamente per strada fino all''alba". Il tutto con allegri e rumorosi assembramenti sotto le finestre dei cittadini che vorrebbero dormire e non essere forzatamente coinvolti nella caciara notturna. Anche questi cittadini, per lo più, votano, ma a quanto pare la loro salute e i loro diritti non interessano a chi ci amministra".

Lepore poi "non ci racconti la favola che il bar o l'osteria non vende da asporto ma somministra alcolici perchè - obiettano i residenti - "si tratta di un tecnicismo formale per distinguere due cose che sono perfettamente identiche, nell'uno e nell''altro caso il consumatore esce da un'attività commerciale con un alcolico e lo consuma per strada, nell'uno e nell'altro caso le conseguenze per la salute, il degrado urbano e il disturbo ai residenti sono identici".

Fatto sta che nel nuovo regolamento c'è, sempre secondo i residenti, "un'offesa al buonsenso e alla logica quando si pensa di voler convincere i cittadini esasperati dal rumore notturno degli assembramenti all'esterno dei pubblici esercizi aperti fino all'alba, che tutto quanto va bene perchè a guadagnare è un barista italiano e non un negoziante pakistano".

Infine, due domande al Consiglio comunale che dovrà votare questi emendamenti: "Non sarebbe più giusto responsabilizzare in egual modo tutti i tipi di attività economiche che operano di notte nella vendita di alcolici, indipendentemente che siano negozi o bar? Non sarebbe forse ora di specificare in modo più preciso cosa si intende per vendita di alcolici da asporto?". 

(agenzia Dire)

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