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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Comuni dell'Appennino, salta l'unificazione: Porretta, Granaglione e Lizzano non ci stanno

Tra rifiuti e deroghe l'Unione tra i 13 comuni montani al momento non si farà. La vicepresidente regionale: "Amareggiata"

Per il momento i 13 comuni dell'Appennino bolognese non seguiranno l'esempio della Valsamoggia: Granaglione, Lizzano e Porretta hanno detto "no" allo statuto, mentre Camugnano e Castel d'Aiano si sono presi un po' di tempo e si esprimeranno entro luglio. Rimangono quindi in otto, Castel di Casio, Gaggio Montano, Castiglione de Pepoli, Marzabotto, Monzuno, Grizzana, San Benedetto val di Sambro e Vergato.  Al contrario i tre comuni dissidenti avrebbero intenzione di unirsi, ma sarà difficile poichè la legge regionale prevede un minimo di 15.000 abitanti.

Lo scioglimento, con un decreto dell 14 maggio, della Comunità Montano preludeva all'Unione del Comuni della Valle del Reno e del Setta. Si è detta "amareggiata" la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera "ma siamo consapevoli della volontà degli altri comuni di dar vita all'unione".

I CITTADINI. Ma come la pensano? "Certo, è una nuova realtà e ovviamente si teme per i servizi, ma non credo che vogliano mandarci al massacro", dice a Bologna Today un giovane di Marzabotto. "A volte si è talmente provinciali da diventare addirittura campanilisti" ci dice una mamma vergatese" per me l'importante è avere strutture adeguate per i miei figli, amministrazioni che funazionano..." Più cauto un pensionato di Castiglione "Tutto si fa per risparmiare? Mi sta bene, visto quanto si è sprecato in Italia negli ultimi anni, l'importante è che ogni comune mantenga le proprie tradizione, la propria cultura, le proprie feste e i propri santi... Sempre sperando che l'anagrafe o gli uffici pubblici non siano talmente lontani..."

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