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Stop al consumo di suolo: Regione finanzia Comuni

Cantieri entro il 2020; a Bologna vince il parco della resilienza delle popolarissime

Chiudere un'epoca, quella del consumo di suolo, e aprire un mercato, quello della rigenerazione urbana e della lotta al degrado nelle citta', dai capoluoghi di provincia ai piccoli comuni montani o vicini al Po.

L'Emilia-Romagna vuole trasformare in realta' il principio del consumo di suolo a saldo zero, con l'aiuto dei fondi europei.
Come primo atto della nuova legge urbanistica regionale approvata a fine 2017, quella che premia le riconversioni e taglia il cemento residenziale non sociale, viale Aldo Moro mette in campo 36,5 milioni di euro come contributo ai Comuni, per aprire entro un paio d'anni cantieri per 100 milioni di euro.

Sono 37 i Comuni e le Unioni dei Comuni ammessi ai contributi del nuovo bando sulla rigenerazione urbana: ci sono i capoluoghi Parma, Bologna, Ravenna, Rimini, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, fino a numerosi Comuni piacentini, modenesi, bolognesi e romagnoli, montani soprattutto. Tutti con progetti di riuso degli spazi, di riqualificazione concreta del patrimonio edilizio esistente.

Ad esempio, Parma spicca col rilancio dell'Oltretorrente, a Bologna il progetto finanziato e' il Parco della resilienza delle popolarissime, a Modena il distretto Dast delle ex fonderie, a Ferrara l'ex mercato ortofrutticolo e la darsena di San Paolo, a Rimini il parco del mare, mentre Ravenna procedera' col suo parco urbano anche grazie all'abbattimento di vecchie caserme. Le graduatorie resteranno aperte 24 mesi, di fronte alle 120 domande arrivate dai Comuni, fissando di cantierare tutto entro il 2020.

Grazie ai fondi disponibili, tra 30 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione e 6,5 della Cassa depositi e prestiti per l'housing sociale, ogni progetto finanziato dalla Regione pesera' fino a 2,5 milioni di euro, con cofinanziamenti comunali che condurranno a interventi per oltre 75 milioni.

Soddisfatti in conferenza stampa l'assessore Raffaele Donini e il governatore Stefano Bonaccini, che evidenzia: "Si apre una nuova fase, caratterizzata dal consumo zero di suolo e dal recupero di zone nelle nostre citta' e nei nostri centri storici, orientando gli investimenti alla cura degli spazi collettivi".

Aggiunge Donini: "Si chiude definitivamente l'epoca del consumo del suolo vergine, questo e' un primo forte impulso alla nuova politica regionale in materia di territorio. In particolare, la nuova legge contiene importanti sgravi fiscali per chi compie interventi di rigenerazione urbana, come l'abolizione del contenuto straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici e procedure semplificate". (Dire)

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