Coronavirus, centralini carabinieri presi d'assalto e linee intasate
L'Arma invita a documentarsi via web e a lasciare libere le linee per le richieste di pronto intervento
Circa 2mila chiamate al giorno. E' ritornato sui livelli dei primi provvedimenti anti-coronavirus il numero delle chiamate al 112 per chiedere informazioni su come comportarsi alla luce degli sviluppi sulle norme di restrizione alla circolazione imposti dai decreti governativi.
“Vorrei fare il tampone preventivo”, “Il mio medico mi ha detto di chiamare il 112”, “Posso andare a lavorare se mi sento bene?”, “Il mio cane deve fare i bisogni, lo posso portare fuori?”, “Posso andare al parco?” sono alcuni dei questiti più frequenti che i militari al telefono si sentono domandare.
Questo tipo di chiamate, informa l'Arma, intasa le linee e non permette ai cittadini che vogliono richiedere un intervento di pubblica sicurezza. I carabinieri di Bologna invitano pertanto la cittadinanza a documentarsi prevelentemente online su internet, sul sito del ministero della Salute, sul sito del ministero dell'Interno, oppure chiamando il numero verde 800 033 033, oppure ancorta il 1500.
"Ogni volta che gli utenti chiamano il 112 per togliersi dubbi che potrebbero verificare personalmente leggendo i quotidiani, o navigando sul web -si legge in una nota dell'Arma- la linea viene intasata, con la conseguenza che una richiesta di soccorso reale con pericolo di vita, come un incidente stradale, una violenza sessuale, un’aggressione, una rapina etc., potrebbe essere messa in coda, con le conseguenze che ne potrebbero derivare da ogni circostanza".