Coronavirus, l'Acer offre case isolate a chi non può fare quarantena
Si tratta di alloggi in zone isolate dell'hinterland bolognese per l'eventuale necessità di spazi riservati a persone che non abbiano la possibilità di stare in quarantena nella propria abitazione
L'Acer di Bologna mette a disposizione alloggi isolati in provincia per chi non può stare in quarantena a casa propria. A spiegarlo è il presidente Alessandro Alberani, facendo il punto delle misure adottate dall'Azienda casa del capoluogo per contrastare il coronavirus. "Siamo in contatto con la Protezione civile - spiega Alberani - per la messa a disposizione di alloggi in zone isolate dell'hinterland per l'eventuale necessità di spazi riservati a persone che non abbiano la possibilità di stare in quarantena nella propria abitazione".
Nei palazzi Acer, intanto, fino al 3 aprile sono stati "sospesi i sopralluoghi, i ritiri e le assemblee condominiali. È invece garantita la funzionalità di tutti gli altri servizi, come quello di reperibilità istituzionale, quello di pronto intervento e sicurezza, la manutenzione straordinaria, le assegnazioni degli alloggi, la disciplina e il rispetto dei regolamenti".
Gli operatori Acer impegnati in attività esterne, sottolinea Alberani, "hanno a disposizione sull'auto di servizio un kit con guanti e mascherina", oltre a una dichiarazione dell'Azienda casa che permette loro, e anche ai dipendenti impresa fornitrice, di viaggiare in tutta l'area metropolitana di Bologna.
Nella sede Acer, invece, nei prossimi giorni "verrà potenziato il centralino telefonico dell'Urp, con possibilità di rispondere anche da pc - spiega il presidente - agli utenti diciamo: non venite in sede, ma prendete appuntamenti o comunicate con il telefono, il numero verde (800.014.909), Skype, Whatsapp (che attiveremo nei prossimi giorni) o via mail. Il 90% dei problemi si possono risolvere con queste modalità".
In videoconferenza vengono fatte in questi giorni anche le riunioni coi Comuni, le società partecipate e gli stakeholder, così anche "le selezioni pubbliche che erano state programmate in questo periodo". Infine, per 20 dipendenti di Acer (il 15%) "è stato attivato lo smart working fornendo loro pc portatile, telefono cellulare e chiavetta per navigare in internet".