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Cronaca

Coronavirus e calo voli, anche il Marconi vede nero

Trasporti aerei in sofferenza su tutto lo stivale. E Enac chiede: "Ridurre aeroporti operativi"

Le stime dell'aeroporto di Bologna vedono nero per le prossime due settimane. A riportarlo è una nota dell'azienda. "Per effetto delle ulteriori cancellazioni di collegamenti da parte dei vettori -si legge- sulle base delle informazioni ad oggi disponibili, per il mese di marzo è prevedibile una riduzione dei movimenti intorno al 60% rispetto al 2019.

In particolare "nelle ultime due settimane di marzo la contrazione dei movimenti, con un operativo di circa 60 voli settimanali, potrebbe attestarsi intorno al 95% rispetto alla programmazione dello stesso periodo. Ulteriori aggiornamenti in relazione al puntuale andamento del traffico nella seconda settimana di marzo verranno comunicati in data 16 marzo 2020".

Nel frattempo il presidente dell'Enac, Nicola Zaccheo, avanza al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli la proposta di "valutare la chiusura di qualche aeroporto italiano, entro 48 ore, mantenendo l'operatività solo in specifici scali per "garantire la mobilità all'interno del territorio nazionale".  

"In ragione della situazione emergenziale dovuta al diffondersi del coronavirus- si legge nella comunicazione- anche in considerazione delle numero del richieste pervenute dai gestori aeroportuali per la riduzione dei voli, in particolar modo commerciali, si ritiene necessario proporre uno scenario infrastrutturale aeroportuale minimo, che possa comunque garantire la mobilità tramite trasporto aereo all'interno del territorio nazionale".

Pertanto, "si propone l'operatività limitata ai seguenti aeroporti nazionali, evidenziando che tale configurazione minima potrebbe essere attuata entro 48 ore: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera". 

Questi aeroporti, è specificato, "sono stati individuati sulla base dei seguenti criteri valutativi: collocazione geografica dell'aeroporto, in grado di servire un bacino di utenza in modo uniforme sul territorio, capacità infrastrutturale dell'aeroporto -intesa sia come ricettività passeggeri e merci, sia in termini di lunghezza della pista di volo, in grado di poter garantire una operativita' senza restrizioni- e garanzia dei collegamenti insulari". (Api/ Dire)

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