Coronavirus, le guide dell'Appennino: "Dopo? Speriamo più turismo locale, c'è un mondo qua fuori" | VIDEO
In attesa di rimettere gli scarponi, la Cooperativa Madreselva divulga le sue conoscenze tramite dirette Facebook
Difficile stare fermi, in quarantena, per chi è abituato a fare trekking e passeggiate sui crinali delle montagne, con un piede in Emilia e l'altro in Toscana. Un periodo strano questo, lo pensiamo un po' tutti, e lo scrivono anche le guide escursionistiche e ambientali della Cooperativa Madreselva, dal 2007 promototrici del territorio della provincia bolognese con attività di accompagnamento guidato, educazione ambientale e divulgazione scientifica.
La normalità tornerà, e le guide del nostro Appennino sono già pronte per ritornare in cima, ma nel frattempo sulla pagina Facebook divulgano le loro preziose conoscenze tramite dirette e contenuti social: botanica, cammini, proposte per bambini e storie di donne; e poi ancora, si parla di fauna, lupi, fototrappolaggio; consigli pratici sulle carte escursionistiche e su come vestirsi o preparare lo zaino.
"Una primavera che ci avrebbe visto in cammino sulla Via degli Dei o tra le fioriture della Valsamoggia, su nuovi percorsi nella Valle del Santerno o a cercare l'ultima neve verso il lago Scaffaiolo. Una primavera – scrivono – trasformata in un periodo di stacco doveroso, per la salute di tutti".
"Ma ne siamo sicuri: gli scarponi torneranno a prendere aria sugli amati crinali e la nostra mente tornerà a sgombrarsi con una camminata sui colli. Il nostro naso tornerà ad annusare i profumi del bosco e le nostre mani torneranno a sfiorare l'erba alta".
Turismo e Appennino
Guardando al futuro, ci siamo chiesti che impatto avrà questa esperienza del coronavirus sulle montagne del nostro Appennino. Il fatto che, almeno per un po', non si potrà andare troppo lontano forse ci farà riscoprire le bellezze naturali di casa che, molto spesso, ignoriamo per altre mete, di altri paesi, considerate migliori in partenza, solo perché distanti.
"Il nostro lavoro di divulgazione può continuare anche tramite la tecnologia – dice Gianluca Maini, guida ambientale ed escursionistica – è ovviamente un'opportunità che stiamo sfruttando e che terremo buona anche dopo, ma il mondo esterno resta più interessante. La nostra speranza, guardando al dopo e al positivo, è che i bolognesi, ma non solo, passata questa emergenza si rivolgano e guardino di più al turismo locale. Spesso – prosegue – si conoscono bene luoghi lontani ma si ignorano quelli dietro casa, sbagliando, perché c'è un mondo da scoprire. La speranza insomma è che questa esperienza sia un'opportunità per rilanciare un turismo in loco, riscoprendo quelle terre alte che sono un po' dimenticate".