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Cronaca

Coronavirus Emilia-Romagna, 17 aprile: + 348 casi, altri 60 morti. "Lavoriamo su case riposo"

In totale ci sono 21.834 casi di positività nella nostra regione. Continuano a calare i ricoveri: scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-7) e negli altri reparti (-30)

Salgono a 21.834 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 348 in più rispetto a ieri, e continuano ad aumentare le guarigioni e a diminuire i ricoveri. Sono 366 i nuovi pazienti guariti oggi, per la seconda volta in pochi giorni un aumento superiore a quello dei positivi.

Case di residenza anziani 

"I decessi in terapia intensiva sono solo tre su 60, la grande maggioranza è deceduta nei reparti covid degli ospedali – spiega il commissario ad acta, Sergio Venturi, nella diretta Facebook di oggi – c'è un decesso a casa e gli altri nelle strutture residenziali. In questi posti, per la concentrazione forte di anziani fragili con molte patologie, c'è una oggettiva necessità di mettere in campo misure di isolamento e di potenziamento delle attività. È del tutto evidente che ci stiamo lavorando – prosegue l'ex assessore – anche oggi abbiamo avuto una videoconferenza con tutti i direttori generali, abbiamo stabilito nuove linee generali di interventi ulteriori che verranno annunciate nelle prossime giornate". 

I test effettuati hanno raggiunto quota 116.826, 4.721 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 9.048 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (22 in più rispetto a ieri). I pazienti in terapia intensiva sono 309: sette in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-30).

Guarigioni e decessi

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.346 (+366): 2.167 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.179 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 60 nuovi decessi: 23 uomini e 37 donne. Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.903), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse.

I nuovi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 4 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 7 nella provincia di Forlì-Cesena (5 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessun decesso di persone di fuori regione.

I casi per provincia

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.274 a Piacenza (25 in più rispetto a ieri), 2.725 a Parma (27 in più), 4.090 a Reggio Emilia (37 in più), 3.301 a Modena (39 in più), 3.267 a Bologna (125 in più), 352 le positività registrate a Imola (quattro in più), 744 a Ferrara (35 in più). In Romagna sono complessivamente 4.081 (56 in più), di cui 910 a Ravenna (sei in più), 780 a Forlì (28 in più), 600 a Cesena (cinque in più), 1.791 a Rimini (17 in più).

Tamponi arretrati a Bologna 

Continua a spiegarlo il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, Sergio Venturi: la malattia è meno aggressiva rispetto a quindici giorni fa e il numero dei morti, ancora alto, si riferisce a quel periodo. "Anche a livello nazionale la malattia si presenta con un quadro più leggero – dice Venturi – questo ci consente di ridurre i ricoveri e anticipare la terapia, per il terzo giorno consecutivo le guarigioni sono superiori ai contagi. Su Bologna – precisa – i numeri non diminuiscono, ma succederà sicuramente nei prossimi giorni perché a Bologna succede quello che succedeva a Reggio qualche settimana fa: sono aumentati i tamponi e si stanno esaurendo le code dei pazienti che aspettavano di fare i test. Insomma, il numero dipende dai tamponi arretrati".

Posti letto

Sono 4.872 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.326 ordinari (68 in meno di ieri, perché riconvertiti ad attività no Covid) e 546 di terapia intensiva. Nel dettaglio: 636 posti letto a Piacenza (di cui 38 per terapia intensiva), 983 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 557 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 533 a Modena (85 terapia intensiva), 1.117 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (151 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 333 Ferrara (38 terapia intensiva), 713 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Dispositivi di Protezione Individuale e materiale sanitario

Dal Dipartimento nazionale sono pervenuti all’Agenzia 300mila mascherine chirurgiche, 90mila mascherine ffp2, quattro ventilatori polmonari per terapia intensiva (aria compressa) e 20 ventilatori per terapia sub-intensiva (turbina). Inoltre, è arrivata una donazione dal Vietnam di 2.500 mascherine chirurgiche destinate ai Comuni.

Volontariato

Con aggiornamento a ieri, giovedì 16 aprile, sono stati 1.254 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 24.699 giornate complessive. Ecco le attività più rilevanti in svolgimento: -supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprende anche le funzioni di segreteria e logistica presso i COC), con l’apporto degli scout Agesci: circa 950 volontari; -supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari, consegna farmaci e controllo delle temperature al porto di Ravenna (CRI e ANPAS): 309 volontari.

Proseguono le attività presso la mensa Caritas di Reggio Emilia, e la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma Sono riprese le attività di monitoraggio della temperatura degli autisti presso il Porto di Ravenna (ANPAS e CRI) ed è avvenuta la distribuzione di mascherine al Frullo (BO); la Consulta di Bologna garantisce logistica e organizzazione della distribuzione, i Coordinamenti di Ferrara, Parma e Rimini effettuano il trasporto verso i territori.

Da domani comincia il turno degli Alpini dell’Emilia-Romagna a Bergamo. Copriranno il turno 18-25 aprile con un contingente composto da 30 volontari. Andranno a gestire il campo soccorritori allestito in prossimità dell’ospedale aperto il 2 aprile dall’Associazione Nazionale Alpini (ANA) all’interno dei padiglioni della Fiera di Bergamo.

La struttura è sotto la responsabilità e la direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII; ANA garantisce un supporto logistico e organizzativo, con forze provenienti da tutte le sezioni regionali. Le mansioni che andranno a gestire sono: logistica, trasporti, sorveglianza varchi, cucina e mensa. Alcuni volontari ANA saranno impiegati in un servizio di sicurezza; si tratta di volontari specializzati, che sorvegliano l’ospedale da una stanza provvista di monitor e intervengono in caso di incendio con tutte le precauzioni ed i DPI del caso. La sezione ANA Regione Emilia-Romagna coprirà un ulteriore turno a Bergamo dal 30 maggio al 6 giugno.

Punti pre-triage

Sono 33 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): tre in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); tre in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); tre in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); cinque in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); tre nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); due in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); uno in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); uno in provincia di Ravenna (Ravenna città); uno in provincia di Rimini (Rimini città) e uno nella Repubblica di San Marino.

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