Coronavirus, Bonaccini: "Tamponi? A migliaia, ma non a tappeto per tutti"
Il presidente della Reigone chiarisce che quella di estendere i controlli di posivitità al virus non sarà una ricetta universale. Primi nei test sanitari e lavoratori in luoghi affollati
"Partiremo con una campagna molto estesa, garantendo alcune migliaia di tamponi al giorno. Siamo pronti per partire immediatamente".
Lo ha confermato ieri sera a Cartabianca, su Raitre, il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che attende già per stamattina il piano da parte del commissario per l'emergenza sanitaria Sergio Venturi e dell'assessore Raffaele Donini.
Ma Bonaccini ha approfittato delle telecamere anche per sgomberare il campo da possibili equivoci: non saranno fatti tamponi a tappeto su tutta la popolazione. "Fare campioni su un totale di 4,5 milioni di abitanti credo sia quasi impossibile nel tempo che serve, visto che stiamo affrontando una emergenza".
Tuttavia "abbiamo deciso di aumentare il numero dei test che si fanno, partendo dagli oltre 60.000 operatori sanitari. Perché abbiamo bisogno che se c'è qualche asintomatico si sappia, per evitare che possa contagiare altri". Poi, afferma ancora Bonaccini, "li estenderemo a quella parte di lavoratori e lavoratrici delle imprese aperte che operano nei luoghi con più assembramento".
“Faremo molti più test su tutti i cittadini- aveva spiegato Venturi nell'ultima conferenza stampa ieri pomeriggio- e partiremo dai dipendenti del Servizio sanitario regionale e dagli operatori sanitari del privato convenzionato, per ricercare persone contagiate asintomatiche, ed estendere la ricerca anche tra i loro contatti”.
“Con le nuove metodiche di diagnosi rapida- ha aggiunto Venturi- saremo in grado di fare molti più tamponi. Lo abbiamo deciso per seguire le nuove indicazioni dell’Oms e per creare le condizioni affinchè gli operatori sanitari possano essere il più tranquilli possibile nell’ svolgimento del loro lavoro”