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Cronaca

Coronavirus, il fronte delle case di riposo: "Serve decisione straordinaria"

I sindacati chiamano in causa Bonaccini e Impresa sulla situazione nele strutture che ospitano anziani, bersaglate da giorni da morti tra gli ospiti e contagi tra gli operatori

Cgil, Cisl e Uil scrivono al prefetto di Bologna Patrizia Impresa e al presidente regionale Stefano Bonaccini per chiedere una "decisione straordinaria" sulle case di riposo.

Nelle Cra, le Case residenza anziani, il "numero di positivi, sia tra i lavoratori che tra gli utenti aumenta- scrivono i segretari Maurizio Lunghi, Danilo Francesconi e Giuliano Zignani- perché manca il personale necessario all'assistenza sia tra gli infettati che tra quelli che, per fortuna, continuano a non manifestare sintomi".

Tutte le strade per trovare le professionalità necessarie per le strutture a Bologna "sono state battute, ma su due Cra (Ente Morale Sant'Anna e Santa Caterina di Bologna, Asp Rodriguez di San Lazzaro) a nostro avviso è necessaria una decisione straordinaria che eviti il propagarsi del contagio". Ad oggi, infatti, "non è né garantita la sicurezza degli anziani fragili ospitati all'interno delle strutture, né la sicurezza di coloro che si stanno prendendo cura degli stessi".

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Per questo, si legge nel testo della lettera aperta, si chiede a prefetto e presidente della Regione "una decisione tempestiva, il numero dei morti e dei contagiati è già troppo alto ed occorre alzare il livello di guardia". Ma i sindacati entrano ancora più nel merito delle loro richieste.

"A nostro avviso sarebbe auspicabile un intervento della Protezione civile, o comunque e' indispensabile individuare misure efficaci per affrontare la situazione. L'importante è che si agisca". La task force che sta lavorando su Bologna "è utile, necessaria e ha le competenze di cui abbiamo bisogno, ma non è più sufficiente. Il territorio ha fatto e sta facendo tutto il possibile ma crediamo che, in questo momento, siano necessari sia un aumento del livello di attenzione, sia ulteriori soluzioni concrete in grado di affrontare l'emergenza". 

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Anche i sindacati pensionati di Bologna si muovono, con una donazione per le mascherine da utilizzare nelle strutture per anziani "e da distribuire a coloro che fanno attività socio assistenziale a domicilio nei confronti dei soggetti fragili e anziani". L'iniziativa porta le firme di Antonella Raspadori, segretaria Spi-Cgil, Sergio Palmieri della Fnp-Cisl, e Gianfranco Martelli di Uil Pensionati.

"La battaglia quotidiana contro la diffusione dell'epidemia Covid-19 nelle strutture per anziani- scrivono i tre in una nota congiunta- rappresenta una priorità per il sindacato dei pensionati, proprio perché è in queste strutture che oggi si stanno correndo i maggiori rischi di trasmissione del virus, anche a causa della fragilità delle persone ricoverate, spesso sofferenti di numerose patologie, e quindi maggiormente esposte al contagio, alle complicazioni della malattia, che in diversi casi ha portato, purtroppo, al decesso".

"Riteniamo necessario- scrivono i tre segretari- che si intensifichino tutte le possibili azioni di contenimento del contagio sia attraverso l'adozione continua e costante di misure di protezione, sia effettuando un primo screening sierologico per individuare i portatori sani dell'infezione, sia il trasporto presso strutture specifiche ed idonee delle persone contagiate per separare i malati dai soggetti sani (o con altre patologie non contagiose), così come è già avvenuto per gli ospedali dedicati".

La tutela e la salvaguardia delle persone anziane, "che sono i soggetti più fragili e più esposti all'attacco violento di questa malattia" rappresenta per le tre sigle un "dovere per garantire a tutti anche ai più giovani il mantenimento del patrimonio di conoscenza, esperienza, umanità che la longevità fino ad oggi ci ha consentito". (Bil/ Dire)

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