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Cronaca

Coronavirus, come cambiano gli spostamenti nella fase 2: il nostro diario di viaggio da Bologna a Napoli

A Napoli dovremo osservare 2 settimane di quarantena e comunicare il nostro arrivo alla Ausl, come stabilisce l'ordinanza della Regione Campania. Il racconto del nostro viaggio in tempi di emergenza sanitaria

Fase 2 e riapertura dopo i mesi di lockdown equivalgono anche alla ripresa degli spostamenti, dei viaggi che ora sono davvero "particolari", tanto per le regole da rispettare, quanto per le sensazioni sconosciute.

Siamo partiti dal centro di Bologna e siamo scesi dal treno a Napoli, dove dovremo osservare due settimane di quarantena e comunicare il nostro arrivo alla Ausl, come stabilisce l'ordinanza della Regione Campania per chi proviene da altre regioni appunto. 

A terra, alle fermate del bus, sono indicate le posizioni da rispettare mentre a bordo si sale e si scende esclusivamente dalla porta centrale. I sedili sono occupabili a scacchiera, come indicato dai cartelli, e il conducente è isolato con uno sbarramento. E' obbligatorio l'uso della mascherina, come ricordano i messaggi registrati che invitano anche al distanziamento. 

Come si viaggia in fase 2: a bordo dell'autobus Tper a Bologna | VIDEO

In stazione a Bologna

Il piazzale della stazione è semi-deserto, poche bici, alcune persone, praticamente nessuna auto parcheggiata. Si entra nell'atrio solo dall'ingresso centrale, tutti gli altri sono chiusi, e, sempre rispettando il distanziamento, come indicato sul pavimento, ci sottoponiamo ai controlli della Polizia ferroviaria: occorre mostrare il biglietto del treno e la prenotazione, che devono essere nominativi per le lunghe percorrenze. I binari sotterranei dell'Alta Velocità non vengono utilizzati al momento.

Il nostro treno parte alle 12.05, 25 minuti dopo l'orario indicato, e per arrivare a Napoli impiegherà 40 minuti in più, anche perché viaggia solo sui binari di superfice. Gli agenti ci chiedono anche i motivi del viaggio, Il controllo dura dai tre ai cinque minuti, esclusa l'eventuale fila, quindi è bene arrivare in stazione per tempo. Sono ammessi gli accompagnatori. C'è un silenzio innaturale. Nessun treno sfrecciante, pochi avvisi.

Covid fase 2, in viaggio da Bologna a Napoli

Nella hall e nei corridoi sotterranei che portano ai binari, anche questi praticamente deserti, sono   presenti gli addetti alle pulizie che sanificano con la lancia le diverse aree, i servizi igienici, gli ascensori e le scale. Sui binari troviamo gli addetti Trenitalia o Italo che ci indicano dove, approssimativamente,  fermerà la carrozza sulla quale dobbiamo salire. Le panchine da quattro posti sulla banchina sono utilizzabili solo da due persone che occupano la prima e l'ultima seduta. Sui binari, ancora un altro controllo della Polfer che ci chiede i motivi del viaggio e di esibire il biglietto. Anche sul treno si sale, con "calma", da un solo ingresso per ogni carrozza, rispettando le distanze e non accalcandosi davanti alle porte. 

A bordo, i posti sono a scacchiera, anche se i vagoni sono semi-vuoti. All'interno dei servizi igienici è installato un dispenser di disinfettante.Tutti i passeggeri indossano le mascherine, molti anche i guanti. Poche fermate e poche discese a Firenze e a Roma. 

In stazione a Napoli

Arrivo a Napoli alle 17.30, più tardi del previsto. C'è gente in stazione e il distanziamento è rispettato, molti gli agenti di Polizia. Ci mettiamo in fila per il controllo della temperatura poi passiamo alla vidimazione dell'autocertificazione. 

Il nostro viaggio si è svolto in maniera tranquilla. Da quanto abbiamo visto, ci si muove in maniera abbastanza ordinata, o forse rassegnata. Ora ci chiudiamo in casa per altri 14 giorni. 

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