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Cronaca

Fase due, il piano della Regione da 14 miliardi, Bonaccini: "La salute prima di tutto, ma non dobbiamo fermarci"

I capitoli su salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, turismo, cultura, casa, sport, digitale e big data

14 miliardi di euro, conteggiati dalla Regione Emilia-Romagna. Sono le dimensioni del piano triennale della regione Emilia-Romagna, che torna a pressare il governo per rivedere il calendario delle riaperture, accelerando sulla cosiddetta fase due.

Nell'attesa che i dati sul contagio siano ancora più confortevoli, viale Aldo Moro scalpita, e dettaglia con un fitto elenco tutti gli ambiti pronti a ripartire, con tanto di capitoli di spesa. Cinque sono i macro ambiti: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio.

Ci sono quasi un miliardo di investimenti sulla sanità e poco meno di 6,5 miliardi di euro di investimenti sulla mobilità nel prossimo triennio, "tra ferro, gomma e rinnovo mezzi". Previsti poi oltre 1,5 miliardi di euro a sostegno degli investimenti delle imprese, 122 milioni di euro solo per il tecnopolo di Bologna e il centro meteo. A questi si aggiungono 2,2 miliardi di euro per completare la ricostruzione post sisma.

"Si tratta di opere in larga parte già progettate, finanziare e in qualche caso già appaltate", ha precisato Bonaccini, aggiungendo che "la salute viene prima di tutto, ma dobbiamo prepararci a ripartire".

Il governatore ha citato anche circa mezzo miliardo per l'edilizia scolastica, oltre 360 milioni di euro di interventi per la difesa del suolo, oltre 134 milioni di euro per l'efficientamento energetico, oltre 90 milioni di euro per la rigenerazione urbana, "a cui vanno aggiunti altri 70 milioni di euro per le aree intere i piccoli comuni".

Previsti, ancora, oltre 570 milioni di euro per investimenti in agricoltura, 115 milioni di euro per la casa, di cui 10 milioni per la ritrsutturazione degli alloggi Acer sfitti, 140 milioni di euro per il turismo, quasi 100 per lo sport, 34 per la cultura, una ventina per l'agenda digitale.

"Preclusi molti sbocchi nei mercati internazionali, precluso l'accesso di turisti dall'estero, fermi i consumi interni- è il quadro dipinto da Bonaccini per i prossimi mesi- la leva cruciale sarà essenzialmente quella degli investimenti pubblici, che poi si trascinano sempre il doppio o il triplo di privati". Di qui la necessità, secondo Bonaccini, della "mobilitazione di tutte le risorse possibili" per l'Emilia-Romagna.

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