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Cronaca

Fase due e riapertura negozi e bar, Colla: "Ci stiamo lavorando, ma dubito soldi a pioggia"

Il piano per il terziario dopvrebbe arrivare la prossima settimana, "ma non apriamo noi, apre il governo"

Dopo parrucchieri ed estetisti, l'Emilia-Romagna ha pronto il piano anche per la riapertura dei negozi. "Ne stiamo discutendo in queste ore, il protocollo di sicurezza per il commercio al dettaglio è quasi definito. Pensiamo di consegnarlo la prossima settimana", annuncia l'assessore regionale al Lavoro e alle Attività produttive Vincenzo Colla, citando in particolare il commercio di vestiti e scarpe.

Invece, per il caffé al bar il distanziamento "è più difficile", sottolinea Colla rispondendo questa mattina in commissione alle richieste dei consiglieri regionali al termine della audizione. Colla premette inoltre: "Non è che possiamo fare ripartire noi i settori, è il Governo che lo fa. Noi possiamo fare proposte che permettano al Governo di riaprire".

E' il caso dei parrucchieri ed estetisti, attività le cui regole sono state definite insieme alla categoria nei giorni scorsi e proposte al Governo. Ora tocca alle regole messe a punto sul commercio al dettaglio, oggi in attesa del 'bollino' delle autorità sanitarie. Ma "da qui al 18 maggio avremo tutti i protocolli anche per il turismo, alberghi, bar e ristoranti", fa sapere Colla, che non nasconde le proprie preoccupazioni per il destino di molte attività legate al commercio e ai servizi.

"Il terziario è quello che mi preoccupa di più", dice. L'assessore invita a considerare la situazione che si è creata con il lockdown nel suo complesso. "L'automotive, un settore strategico, ha perso in questi mesi il 95% di ordini. I voli internazionali da Bologna ripartiranno da ottobre".

Per quanto riguarda i pubblici esercizi, ancora chiusi e molto problematici da gestire, "a me non convince tanto dare soldi a pioggia ai bar come hanno fatto in Piemonte. Dare duemila euro ad un bar se poi non ha clienti non servono a niente".

O, detto altrimenti: "Non è che facciamo il pieno di benzina con un decreto". La prima urgenza è dunque fare ripartire intanto il sistema produttivo. "Questa fase è propedeutica a guardare al terziario. Non dobbiamo dimenticare- dice Colla- che questo è un paese che si è trovato otto milioni di cassintegrati in 20 giorni, di cui mezzo milione in questa regione. Non è mai accaduto in questo paese". (Bil/ Dire)

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