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Cronaca

Fase due e mobilità, largo alle bici, arrivano le piste di emergenza, Merola: "Forte alternativa all'auto privata"

Pesante revisione della viabilità in tutta l'area metropolitana. Le corsie faranno spazio alla mobilità alternativa. 124 km di interventi, 15 saranno di emergenza a Bologna

Con il lockdown in allentamento e con le limitazioni al trasporto pubblico imposte dalle misure di distanziamento sociale dovute all'epidemia di coronavirus, la città metropolitana e il comune di Bologna si accingono a cambiare radicalmente la struttura della mobilità in tutta la provincia e in particolare nel capoluogo.

Come si evince dal nome del rapporto di palazzo Malvezzi, presentato questa mattina in conferenza stampa a distanza il progetto della bicipolitana bolognese porterà diversi cambiamenti negli spostamenti di tutti i giorni.

Ecco la Bicipolitana di Bologna: mappa e fermate della metropolitana a due ruote

Il timore, suffragato da uno scenario elaborato, è che la riduzione degli spostamenti negli autobus porti a un ricorso in massa verso l'utilizzo dell'auto privata, con conseguente congestionamento e aumento del livello di inquinamento connesso. 

Quindi si accelera. Oltre ai piani già in cantiere, ci saranno 24 km di piste che toglieranno letteralmente spazio al traffico convenzionale, necessarie per raccordare la rete ciclabile esistente. Un cambiamento non da poco, destinato a mutare non poco la mobilità in città e in provincia. A Bologna le strade toccate direttamente saranno via Zanardi, via di Corticella, via Andrea Costa, via Saragozza, Casarini, Lenin, San Donato. Molte grandi direttrici verso la periferia dovranno trovare un posto più ampio per la mobilità ciclabile. Il tutto per un milione e 300mila euro e per 12-15 km di piste emergenziali. Altri interventi in centro storico: si interverra con zone 30 e doppio senso ciclabile.

"Ci aspettiamo un aumento del 50 per cento dell'uso delle auto" sottolinea Merola "e non possiamo fermarci sul piano della salvaguardia dell'ambiente". Per questo "abbiamo deciso di accelerare i progetti che avevamo già nel Pums, per essere già pronti quando torneremo a pieno regime con le attività" prosegue Merola. "Questa esperienza ci ha insegnato che il comportamento privato conta molto. Non è una battaglia ideologica contro le auto, ma servono alternative".

Largo quindi alla mobilità alternativa: una fitta rete di piste ciclabili verrà realizzata "in emergenza", anche ricorrendo a segnaletica apposita, che andrà a togliere spazio al traffico convenzionale. Tutto questo all'interno dei progetti del Pums, che verranno accelerati nelle opere in cantiere e in quelle previste negli anni a venire.

Ma il tempo stringe: e per questo ecco spuntare e vedere confermate le ipotesi della vigilia, con vere e proprie piste ciclabili allargate e ampliate, con un nuovo 'anello' esterno all'attuale tangenziale delle bici attorno alle mura del centro storico, per facilitare gli spostamenti tra i quartieri periferici. Sui tempi, i primi interventi partiranno a inizio maggio, e quelli più 'veloci' arriveranno a compimento entro l'estate. I piani più 'pesanti', invece dovranno aspettare la fine del 2020 per vedere la luce.

Biciclette, bici elettriche, ma non solo: nel bagaglio di mezzi incentivati a essere utilizzati arrivano anche i tanto discussi monopattini elettrici, oltre ai già presenti bike sharing.

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