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Cronaca

Mercati agricoli chiusi per coronavirus, i contadini: "Possiamo riaprirli, garantendo misure anti-contagio"

Per Confagricoltura le resse sarebbero evitabili con ingressi contingentati, mascherine e strisce distanziatrici

Anche Confagricoltura chiede al sindaco di Bologna, Virginio Merola, di allentare i provvedimenti anti-coronavirus rimuovendo il divieto di effettuare mercati agricoli: "E' un errore, occorre un passo indietro e l'immediata riapertura, nel rispetto delle normative di sicurezza vigenti".

L'ordinanza firmata da Merola rappresenta un caso unico in tutto il Paese, segnala l'associazione di categoria: "La nostra richiesta- dichiara il presidente di Confagricoltura Bologna, Guglielmo Garagnani- non è contraria agli ultimi provvedimenti presi per arginare la diffusione del Coronavirus ed è concretamente applicabile. Il decreto del presidente del Consiglio della scorsa settimana e due ordinanze regionali, l'ultima delle quali emanata sabato dal governatore Stefano Bonaccini, non vietano la chiusura dei mercati agricoli e precisano che l'apertura è possibile. Soltanto Bologna ha scelto di fare diversamente".

Secondo Garagnani, i mercati contadini "possono riaprire nel rispetto delle disposizioni di sicurezza del Dpcm, prevedendo che il personale utilizzi dispositivi di protezione individuale, controllando gli accessi, garantendo la distanza minima di un metro tra i clienti e prendendo tutte le misure di prevenzione del caso. Parliamo di presidi che sono un riferimento per tanti cittadini bolognesi. La riapertura porterebbe solo vantaggi".

Quali? Ad esempio, "in un momento in cui gli agricoltori bolognesi stanno lavorando al massimo per garantire gli approvvigionamenti, i mercati agricoli possono assicurare ai cittadini prodotti freschi e di qualità", sottolinea Garagnani.

In più, "in un momento in cui la spesa online non riesce a garantire tempi veloci, con consegne che addirittura arrivano a fine mese- afferma il presidente di Confagricoltura- si offrirebbe un'opportunità in più ai consumatori", evitando le lunghe attese e le code che si vedono in questi giorni. Inoltre, "non va trascurato un altro elemento: più punti vendita sono aperti meglio è- sostiene Garagnani- perché si favorirebbe la diluizione delle persone limitando assembramenti al chiuso. Quindi chiediamo a Merola e all'assessore Alberto Aitini di intervenire: ci sono tutte le condizioni per riaprire i mercati agricoli".

Intanto, c'è chi si è organizzato diversamente. E' il caso dell'associazione CampiAperti, che a Bologna gestisce diversi mercati di prodotti biologici. "La settimana che si conclude oggi è stata strana, il divieto dei mercati ha disorientato tutti molto, ma non ci siamo fermati e abbiamo lavorato sodo per farvi arrivare i nostri prodotti", ha scritto CampiAperti, annunciando l'apertura di una "bottega virtuale" per acquistare i prodotti e riceverli a casa, con consegne limitate al territorio di Bologna.

Ma, per ora, è inutile tentare di prenotare: "Abbiamo raggiunto il numero massimo di ordini", èil messaggio che campeggia sul sito dell'associazione: "Questa primo esperimento della bottega online di CampiAperti si è chiuso con 250 ordini in meno di sette ore. Siamo molto contenti ed anche un po' commossi, ma la bottega è ancora in fase di sperimentazione e ci vediamo costretti a chiudere temporaneamente per sistemare quello che non va, migliorare quello che si può, strutturare la logistica per le consegne e riorganizzarci. Abbiate pazienza, stiamo facendo il possibile". (Pam/ Dire)

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