Coronavirus, muore e le negano la sepoltura: in casa da 7 giorni chiusa in una bara
Una storia raccontata da Yassine Lafram, Coordinatore della Comunità Islamica di Bologna e presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia: "Scioccante, merita una degna sepoltura al più presto"
Yassine Lafram, Coordinatore della Comunità Islamica di Bologna e presidente dell'UCOII, l'Unione delle Comunita Islamiche d'Italia, ha denunciato in queste ore una situazione drammatica che riguarda una famiglia musulmana. Si tratterebbe di un caso che arriva dal bresciano e che racconta di una famiglia alla quale non è stata autorizzata la sepoltura della mamma defunta, che è quindi in casa da una settimana, chiusa nella sua bara.
"Sono scioccato da quello che mi è stato raccontato e spero che le autorità competenti si muovano al più presto per permettere una degna sepoltura a questa donna - il commento di Lafram - Questa emergenza che stiamo vivendo tutti non deve costringerci, quando possiamo, a trascurare l'umanità che è l'essenza della nostra società".
"L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia si era già attivata nei giorni scorsi chiedendo un intervento da parte del governo e dell’ANCI, per poter agevolare la sepoltura dei defunti musulmani nei cimiteri islamici già esistenti anche se provenienti da altre province o regioni. Continuiamo a ricevere quotidianamente segnalazioni di diversi casi di musulmani morti durante questa emergenza, tra questi anche medici contagiati mentre prestavano servizio per salvare tutti noi. L’UCOII si dice preoccupata per l’emergenza che si sta generando, spesso per incuranza e mancata attenzione nei confronti della numerosa comunità islamica italiana".