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Cronaca

Coronavirus: test a pazienti con polmonite, pronto un numero verde regionale

Non si registra alcun caso in Emilia Romagna. Dieci consigli dal Ministero della Salute

In Emilia Romagna al momento non c’è alcun focolaio di Coronavirus, ma la Regione ha alzato il livello di guardia dopo i casi di contagio riscontrati in Italia.  La Cabina di coordinamento regionale si è  riunita nel pomeriggio di ieri, e il presidente Stefano Bonaccini ha deciso di intensificare i controlli nell'ambito del monitoraggio continuo della situazione.

Tutti i pazienti  ricoverati in Terapia Intensiva negli ospedali della Regione saranno sottoposti a tampone:  il kit diagnostico della polmonite viene infatti inserito automaticamente nel test Coronavirus.

Viene inoltre intensificato il contatto con le autorità nazionali, Governo e ministero della Salute, oltre che con il Dipartimento di Protezione civile, il cui direttore è commissario all'emergenza.

Anche per questo da domani, lunedì 24 febbraio, sarà attivato un numero verde regionale, che si aggiunge al  numero 1500 valido a livello nazionale. Viene inoltre potenziata la dotazione tecnologica diagnostica per effettuare i test tampone.

A Bologna

Al momento non si registra nessun caso di Coronavirus, ma la piscosi è generale. Se l'altro giorno un treno alta velovcità Italo è stato fermato alla stazione San Ruffillo per un sospetto caso, rivelatosi poi un falso allarme, in città nelle ultime ore è stata corsa all'acquisto di gel disinfettante e mascherine. Tanto che queste ultime sono anche terminate in alcune farmacie del centro, che sono state 'costrette' ad appendere cartelli informativi all'ingresso delle attività.

Insieme alla Regione anche il sindaco Virginio Merola si è attivato, e sotto le Due Torri è stata istituita un'unità di crisi che monitorerà costantemente la situazione.

Ministero della Salute: dieci consigli da seguire

Il Minsistero della Salute ha pubblicato (consulta qui) dieci comportamenti da seguire: 

  • Lavarsi spesso le mani nuovo coronavirus
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  •  Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  •  Coprirsi bocca e naso se starnutisci o tossisci
  • Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  • Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico 
  • Contattare il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
  •  Usare la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
  • I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
  • Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

L'ordinanza del Ministero

Alla luce dei casi manifestati in questi giorni sul territorio nazionale, il Ministro della Salute ha emesso un’ordinanza di rafforzamento delle misure precauzionali:

- Obbligo per le Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare quarantena con sorveglianza attiva, per quattordici giorni, alle persone che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati della malattia.
-Obbligo per le persone che negli ultimi quattordici giorni sono arrivate in Italia dopo essere state in Cina, di comunicare tale circostanza alle autorità sanitarie locali: medico curante o 118 (Chi non lo fa è sanzionabile)

In caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma contattare o il 1500 - il numero nazionale messo a disposizione dal ministero della Sanità - o il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il 118.

Le regole da osservare

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da coronavirus.

Poche semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.

Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con un banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; contattare il numero verde 1500 in caso di febbre o tosse per chi rientra da zone a rischio da meno di 14 giorni. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, occorre ricordare che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

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