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Cronaca San Lazzaro di Savena

Coronavirus, 'bacchettati' i sindaci che hanno chiuso le palestre: "Abbiamo interpretato solo l'ordinanza della Regione"

La sindaca di San Lazzaro Isabella Conti e il primo cittadino di Ozzano Luca Lelli replicano: "Restrizioni fatte sulla base dell'ordinanza regionale"

Il sindaco Virginio Merola ha 'richiamato' alcuni primi cittadini dell'hinterland che in merito all'ordinanza emanata dalla Regione Emilia Romagna, per arginare la diffusione del coronavirus, hanno adottato 'misure differenti'. In particolare i riferimenti erano alla sindaca di San Lazzaro Isabella Conti e al primo cittadino di Ozzano, Luca Lelli, che hanno deciso di tenere chiusi, per precauzione, oltre le scuole e musei,  anche centri sociali e impianti sportivi pubblici. 

E così  Merola ha deciso di rivolgersi a tutti i colleghi, invitandoli  a non 'camminare' più in ordine sparso, invitandoli a prendere atto della comunicazione inviata due giorni fa dal ministro per le Autonomie locali Francesco Boccia. "Ho inviato  tutti i sindaci del territorio metropolitano- scrive Merola in una nota stampa- la comunicazione del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Ribadisco che in questo momento è necessario attenersi alle indicazioni del ministro e non assumere iniziative autonome difformi tra un Comune e l'altro". E ancora: "Tutti i sindaci - precisa ancora Merola- sono tenuti a raccordarsi nelle sedi già attive a livello regionale e metropolitano".

Prendendo atto delle comunicazioni di Merola, i sindaci di San Lazzaro e Ozzano restano convinti delle scelte fatte. "L’ordinanza che ho fatto è sulla base delle peculiarità del mio territorio e funzionale alle norme previste nell’ordinanza della Regione - spiega a BolognaToday Isabella Conti - Scendendo nel particolare , tutte le palestre pubbliche a San Lazzaro sono anche palestre scolastiche, quindi se teniamo chiuse le scuole , e gli alunni non possono andarci al mattino,  perché dovrebbero andarci nel pomeriggio? Per quanto riguarda i centri sociali e in particolare quelli per anziani, è bene sottolineare che ci sono Comuni che hanno dimensionamenti diversi da San Lazzaro, dove ci sono quotidianamente anche 200 persone al giorno che si incontrano per stare insieme e trascorrere qualche ora, ed è un assembramento troppo numeroso. Mi sono limitata a fare un’ordinanza che riuscisse a dare corretta applicazione dell’ordinanza della Regione, ivi compresi i suoi correttivi. L’ordinanza è stata fatta lunedì sera, dopo che sono venuta a conoscenza dei correttivi all’ordinanza regionale".

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Non da meno il sindaco Luca Lelli: "Sono tranquillo e sereno, ho preso una bacchettata e la tengo, può capitare quando si ricopre questa carica, sia quando si hanno colpe sia quando non le si hanno, come credo in questo caso, ma non voglio alimentare polemiche - commenta a BolognaToday - Sono d'accordo quando si dice che gli enti dovrebbero muoversi tutti nella stessa direzione e nello stesso momento per non creare confusione nei cittadini, ma questa volta mi rendo conto di essere stato uno dei pochi a essere andato in una direzione diversa, alimentando un po' di  confusione. Ma a questa confusione sia aggiunge quella fatta da tutti. O meglio, non sto dando colpe certamente al sindaco metropoltano,  ma l’altra sera in Prefettura ci sono state anticipati alcuni punti dell’ordinanza che noi abbiamo interpretato in un certo modo, poi sono stati chiesti chiarimenti e lunedì sera è arrivato un chiarimento ma  molto relativo, perche si contraddice con quanto detto in precedenza". E ancora: "Per quanto attiene il mio territorio ho intepretato l’ordinanza regionale, e così come ha fatto ad esempio il Comune di San Lazzaro ho fatto qualche ulteriore restrizione, ma sempre e solo  per tutelare la cittadinanza. Non so per gli altri, ma spiegare alla comunità che chiudiamo le scuole e poi gli stessi bambini il pomeriggio possono andare a giocare tutti insieme è anche difficile. La tutela in questo caso è a 360 gradi - conclude - Non voglio assolutamente metterla sul piano politico, soprattuto in questo caso, ma la mia è stata una scelta dettata in base alle intepretazioni dell'ordinanza regionale, e sempre e solo per tutelare la comunità che rappresento".

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