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Cronaca

Coronavirus, studio Emilia-Romagna su polmoniti gravi: "Farmaco riduce mortalità del 75%"

Il Tocilizumab è stato testato su un campione di 544 pazienti affetti da polmonite severa

Se il Tocilizumab non ha mostrato efficacia nella terapia delle forme meno severe di Covid-19, come emerso alcuni giorni fa dopo il pronunciamento di Aifa, ora uno studio tutto emiliano-romagnolo ha dimostrato che su un campione di 544 pazienti affetti da polmonite severa il farmaco ha ridotto la mortalità del 75%, portandola dal 20% al 7%.

Lo studio, coordinato dalla prof Cristina Mussini dell'Università di Modena e Reggio Emilia, direttrice della struttura complessa di malattie infettive dell'azienda ospedaliero-universitaria di Modena, è stato pubblicato sul numero del 23 giugno della rivista specializzata 'The Lancet Rheumatology'. Al momento, fanno sapere gli addetti ai lavori, si tratta dello studio su pazienti con polmonite grave più importante al mondo, per quanto riguarda numerosità e metodologia statistica.

"Se questi risultati saranno confermati da studi randomizzati più estesi, già in corso, avremo a disposizione un'importante arma nella lotta a una delle più gravi complicanze del Covid-19", continuano dall'azienda ospedaliera. Lo studio ha coinvolto anche le strutture complesse dell'azienda modenese di malattie dell'apparato respiratorio (prof Enrico Clini), terapia intensiva (prof Massimo Girardis), medicina interna e area critica (dottor Lucio Brugioni), medicina interna (prof Antonello Pietrangelo), insieme alle malattie infettive dell'azienda ospedaliero-universitaria di Bologna (diretta dal prof Pierluigi Viale) e le malattie infettive e la reumatologia dell'azienda Usl di Reggio Emilia (dottor Marco Massari e prof Carlo Salvarani).

"Il nostro studio - commenta tra l'altro Mussini - ha convolto 544 pazienti ricoverati nei diversi centri per polmonite severa, che costituisce ad oggi la piu' grave e pericolosa delle complicanze da Covid-19. Durante queste polmoniti si scatena un'abnorme risposta del sistema immunitario che produce una risposta infiammatoria esagerata, la così detta 'tempesta citochinica', responsabile del danno polmonare. Ebbene, questa eccessiva risposta immunitaria è in parte governata dalla interleuchina 6, che viene inibita proprio dal Tocilizumab". Aggiunge Viale: "Questo studio conforta le scelte terapeutiche perseguite durante la fase di massima acuzie della epidemia e dimostra che qualche volta la medicina basata sulle intuizioni puo' supportare efficacemente quella basata sulle evidenze".  (Dire)

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