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Cronaca

Tamponi ad autisti bus, scontro tra Ausl e ordine medici

La corporazione professionale chiede esami a tappeto su tutto il personale impiegato nel trasporto pubblico ma l'Ausl replica: "Migliaia in attesa, solo nella sanità"

L'Ordine dei medici di Bologna invoca l'effettuazione di tamponi per individuare il coronavirus a tutti i conducenti dei bus e anche al personale impiegato nella sanificazione dei mezzi. Ma l'Ausl a stretto giro replica: il tampone "non è un esame di screening" e solo nei luoghi in cui si presta assistenza sanitaria ci sono "migliaia" di persone in attesa.

Il botta e risposta è andato in scena durante una commissione del Consiglio comunale che si è svolta oggi, in videoconferenza. Per l'Ordine dei medici parla il presidente Giancarlo Pizza, che innanzitutto promuove l'operato di Tper di fronte all'emergenza: "Non ci sono rilievi da fare" e anzi "mi complimento per l'organizzazione messa in campo", afferma Pizza, segnalando favorevolmente il fatto che a bordo viene "sostanzialmente isolato il guidatore e sono certo che l'azienda si preoccupa della sanificazione dei mezzi una volta finito il percorso. Un suggerimento che posso dare è interromperlo a metà giornata, sanificare il mezzo e far ripartire un mezzo già sanificato".

Poi, un altro "suggerimento" di Pizza riguarda l'opportunità di "chiedere con forza che tutti gli autisti vengano testati per la presenza o meno del coronavirus". Lo stesso vale per chi igienizza i mezzi, perché i bus vanno considerati a tutti gli effetti mezzi "infetti", avverte il presidente dell'Ordine.

Poco dopo, tocca all'Ausl con Davide Resi, dirigente medico del dipartimento di Igiene, epidemiologia e sanità pubblica. Il tampone "non è un esame di screening ma un esame diagnostico", sottolinea Resi. "Quindi nella maggior parte dei casi le persone asintomatiche quando eseguono il tampone risultano negative. Questo -continua Resi- non vuol dire che dopo sei o otto o nove ore, al momento dell'insorgenza dei sintomi, non possano essere positive, quindi dal punto di vista operativo bisognerebbe fare un tampone ogni 24 o 36 ore ma capite che è una cosa impossibile. Quello che bisogna fare è eseguire i tamponi quando le persone diventano sintomatiche e anche qui c'è un grande problema di risorse, perché in questo momento nei vari luoghi come ospedali, domicili, case di riposo e di cura e tutti i luoghi dove in qualche modo si presta assistenza sanitaria le persone in attesa sono migliaia, perché abbiamo un limite di esecuzione dell'esame".

Secondo il dirigente Ausl, anche sui bus semmai il tema principale è garantire le misure di contenimento dell'epidemia: evitare gli affollamenti ed igienizzare soprattutto i punti più toccati dalle persone, come corrimano e pulsantiere.

Per l'assessore alla Mobilità, Claudio Mazzanti, "dobbiamo attenerci a quello che dicono le autorità sanitarie. Resi è stato molto chiaro e noi stiamo su questo, credo sia la cosa migliore e più saggia seguire queste indicazioni". Per quanto riguarda Tper, il direttore Paolo Paolillo segnala che l'azienda sta fornendo al personale guanti, gel igienizzante e salviette per pulire il posto guida.

Le mascherine? "Le diamo ma anche secondo noi gli elementi essenziali sono gli altri", afferma Paolillo, visto che poco prima lo stesso Resi aveva sottolineato che in realtà gli autisti della mascherina non hanno bisogno.

Per ora, comunque, Tper distribuisce le mascherine della Protezione civile, ma "abbiamo fatto ordini già da tempo -spiega Paolillo- e vediamo se ci verranno consegnate anche altre tipologie". Per il resto, "da subito abbiamo previsto la sanificazione giornaliera dei mezzi e la pulizia di tutte le parti a contatto con personale e utenti", segnala il direttore, aggiungendo che è stata anche "aumentata la frequenza della pulizia radicale del veicolo e la vaporizzazione con prodotti specifici".

Contemporaneamente, riferisce Paolillo, Tper sta lavorando per "ridurre al minimo gli interscambi tra i lavoratori" ed ha previsto la circolazione di navette per i conducenti che si trovano in centro tra un turno e l'altro, in modo che possano raggiungere luoghi spaziosi in cui trascorrere l'attesa. Per quanto riguarda il carico di passeggeri, ieri si rilevavano al massimo 10-12 persone sui bus da 12 metri e al massimo 16 su quelli da 18. Infine, praticamente tutto il personale degli uffici è in smart working: "Abbiamo più di 200 persone che lavorano da casa", riferisce Paolillo. (Pam/ Dire) 

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