Corteo dei centri sociali sabato 26 settembre, il sindaco: 'Si svolga senza incidenti'
Dopo gli arresti domiciliari del leader Tpo De Pieri, un corteo aperto a tutti gli indignati per "l'operato della Procura e della Questura", ma è anche un messaggio alla Lega che 'scenderà' in città l'8 novembre. L'appello del sindaco
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, si appella ai collettivi e ai centri sociali affinchè la manifestazione in programma per sabato 26 settmebre si svolga senza incidenti.
Il corteo, organizzato dalla campagna Libertà di dimora e dai centri sociali "si riprenderà le strade di Bologna. Sarà una giornata a cui vogliamo invitare quella parte di città che negli ultimi mesi si è indignata per l'operato della Procura e della Questura, perché siamo convinti che ci sia un pezzo di Bologna sensibile e attento, che ha letto le misure cautelari distribuite negli ultimi tempi come intimidatorie e ingiuste", si legge nellanota Facebook.
"Vorrei davvero che il 26 non si trasformasse in un'occasione di scontro", afferma Merola, oggi a margine di una conferenza stampa. "Secondo me una sinistra moderna, nel nuovo secolo, non ha niente a che fare con la violenza e mi aspetterei posizioni chiare su questo punto. La violenza non è' compatibile con la costruzione di una moderna sinistra", manda a dire il primo cittadino, aggiungendo che "la non violenza, invece, credo sia un'arma molto importante".
Non solo la protesta contro i divieti di dimora e le misure restrittive che ha colito diversi esponenti dei centri sociali e il leader del Tpo De Pieri, ma anche la contro-manifestazione annunciata oggi per l'8 novembre, quando a Bologna si svolgerà l'iniziativa nazionale annunciata dal leader della Lega nord, Matteo Salvini. "Le manifestazioni di protesta, tutte, quelle di Salvini o quelle contro Salvini - afferma Merola - vanno viste unicamente, dal punto di vista dell'ordine pubblico, su come svolgerle, dove svolgerle e non è un problema mio. Il problema mio, che rappresento la città - continua - è che la violenza a Bologna come arma di lotta politica non ha cittadinanza".
All'appello di Merola si associa il numero uno del PD bolognese Francesco Critelli: "Confondere la necessaria libertà di manifestare il proprio dissenso con il ricorso ad azioni violente, incontrerà sempre la ferma contrarietà del Partito Democratico di Bologna - ha scrittoin una nota - nessuna motivazione politica o sociale può rappresentare una giustificazione alla violenza, che è sempre da respingere senza nessun tentennamento. Bene ha fatto il Sindaco Merola a dire che la violenza non ha cittadinanza come arma di lotta politica: la città non può tollerare oltre la minaccia di azioni che nulla hanno a che fare con la storia democratica di Bologna.
Per questo auspichiamo che tutte le manifestazioni in programma nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, si possano svolgere nel rispetto delle leggi vigenti e senza nessuna forma di azione violenta: spetta in particolar modo ad una Sinistra matura saper scindere tra ciò che è lecito e legittimo e ciò che invece va ripudiato.
Il Partito Democratico di Bologna non farà mai mancare la propria ferma voce di condanna di tutte le manifestazioni violente e il rispettoso sostegno alle autorità competenti impegnate a contrastare tali fenomeni".
CORTEO. Partirà da piazza XX settembre alle 15.30 e sfilerà per le strade cittadine: "Non deve essere un corteo di attivisti, ma aperto a tutti - hanno detto gli organizzatori questa mattina ai cronisti - a volto scoperto, perchè non abbiamo niente da nascondere". Alla conferenza stampa era presente anche il consigliere comunale di Sel Mirco Pieralisi, che ha convocato anche i parlamentari della sinistra schierata con gli antagonisti. "C'è un impazzimento anche istituzionale in questi giorni - dice - io ci sarè e spero ci siano anche rappresentanti istituzionali, perchè o la politica riprende in mano le questioni o è un disastro". Gli attivisti hanno parlato di un "uso punitivo attraverso le misure cautelari a chi non ha condanne", insomma una sorta di "anticipazione della pena". Il tutto a causa di un "vuoto della politica, che subisce decisioni prese in altri luoghi", in questo caso con "metodi polizieschi e giudiziari". L''appello del Tpo è dunque questo, a partire da sabato: "liberiamo Bologna dalla cattiva politica, che cerca scorciatoie. Ma anche dagli abusi di potere". (agenzia dire)