Dopo l'annuncio del corteo dei centri sociali che si terrà nel pomeriggio di sabato 26 settmbre, si moltiplicano i commenti, le adesioni e le critiche aspre. 

Dura la reazione della Lega, con Salvini in pirma fila, visto che gli organizzatori hanno specificato che si tratterà anche di una protesta contro la manifestazione nazionale del Carroccio, indetta per l'8 novembre prossimo. Il segretario federale ha confermato la sua presenza in un twitt, definendoli "Centri Asociali".

Il Sindaco Virginio Merola auspica che la giornata si svolga senza scontri, mentre il corteo ha trovato l'appoggio di alcuni esponenti di Sel e dellaneonata lista Coalizione Civica che correra alle amministrative 2016, mentre il Movimento 5 stelle boccia la manifestazione anti-Lega. Il capogruppo a Palazzo D'Accursio Massimo Bugani spiega che "Per fermare Salvini e la Lega o comunque per contrastare le loro idee non c'e' nulla di più folle e scellerato che cercare uno scontro o non consentirgli di entrare in una piazza", sarebbe quindi  "solo l'ennesimo stupido regalo ad un furbacchione come Salvini, che non aspetta altro e che se ne approfitterebbe politicamente". L'esponente dei 5 stelle ricorda il precedente del blitz al campo nomadi di via Erbosa. "Già prima delle regionali questi signori non si sono resi conto di aver regalato tantissimi voti a Salvini attaccando la sua auto. Se vuoi fare il rivoluzionario devi muoverti per raggiungere un obiettivo e non per fare aumentare i voti di coloro che indichi come avversari". Ma "con queste dichiarazioni e con le loro azioni mi sembrano più personaggi in cerca d'autore che rivoluzionari con le idee chiare". 

Ma i militanti sono decisi a dimostrare come "Il clima a Bologna è rigido e si prevedono ulteriori rovesci. Il dato è semplice: qualcuno in città ha deciso di giocarsi una partita tutta politica sulla nostra pelle, sicuramente facendo male i propri conti - scrivonoin una nota - Le ultimissime misure cautelari colpiscono attivisti che nei mesi scorsi, in varie occasioni, hanno manifestato al servizio di istanze sociali e democratiche, sulle quali oggi ricomincia l’esercizio di storytelling viziato e tanto alla moda. D’altronde i lavoratori del Colosseo che scioperano sono narrati come irresponsabili che interrompono il servizio pubblico del turismo provocando gravi danni alla cultura (quasi inficiando la strenua lotta del governo e della politica tutta per la difesa del nostro vasto patrimonio culturale); ugualmente il 18 ottobre Bologna è stata “saccheggiata” da barbari delinquenti; oppure il 18 giugno decine di persone, sgomberate militarmente da uno stabile degradato da loro ristrutturato e reso abitabile, hanno bivaccato sui viali cittadini" e ci chiedono "dov’è la politica? Chi governa la città? Quali equilibri sono saltati? Che ruolo ha il dissenso in democrazia?"