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Cronaca Zola Predosa

Zola Predosa: sfiniti dal degrado. Appello per il quartiere Chiesa

Da 3 anni il comparto, che doveva essere servito di mezzi e scuola, è lasciato al suo destino e le costruzioni completate rischiano di degradarsi e perdere valore: lettera al sindaco dai cittadini

Zola Predosa, cittadini stremati dal degrado del comparto Zola Chiesa: “Doveva essere un quartiere nuovo, servito e verde. Invece lavori lasciati a metà, prati e giardini incolti e una scuola che ancora non c’è”. Una cittadina scrive al sindaco Stefano Fiorini dopo tre anni di segnalazioni e tentativi di dialogo con un consorzio di costruttori “fantasma”: “Chiediamo un confronto pubblico con tutte le parti presenti: Comune, residenti e costruttori”. Ad appoggiare la comunità di residenti Moreno Masotti, coordinatore cittadino di Bologna 2016: “Dopo 3 anni siamo convinti che sia tempo di agire e valorizzare il quartiere”.

Degrado a Zola Predosa comparto Chiesa

Pare che l’errore sia stato quello di progettare un complesso tanto grande in un momento di boom economico, poi difficilmente realizzabile visti gli appartamenti ancora invenduti e le parti del complesso residenziale ancora da ultimare. Secondo i cittadini che abitano questo nuovo quartiere servito dalle Ferrovie dell’Emilia Romagna “sarebbe stato meglio costruire di meno e curare meglio il progetto, portandolo a termine nei tempi prestabiliti”.

IL CONSORZIO FANTASMA E I RITARDI INCONTROLLATI. “Il Consorzio costruttore è un consorzio “fantasma” che non risponde alle domande e non rispetta i tempi. In via Terramare per esempio, è stato costruito un complesso immenso e non ancora terminato, fermo da anni e ora in uno stato di degrado allargato alle zone limitrofe e a rischio occupazioni abusive – spiega Manuela Pujatti, che parla anche a nome degli altri residenti - Da due anni siamo in attesa che apra la scuola, ma ancora niente. E nel frattempo il sospetto che sotto sia qualcosa di strano: se ancora tanti appartamenti devono essere venduti, l’interesse dovrebbe essere quello di rendere piacevole l’intero quartiere per spingere eventuali acquirenti a scegliere il comparto Zola Chiesa”.

Ecco la lettera inviata al Sindaco dalla cittadina Manuela Pujatti:

Gentile Sindaco,

scrivo a lei e ad alcuni uffici tecnici del Comune (oltre che alla Polizia Municipale, ad alcune decine di cittadini che ricevono in copia nascosta per conoscenza) per denunciare ANCORA UNA VOLTA lo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui versano le zone verdi e in generale pubbliche del Comparto Zola Chiesa.
Le foto sono eloquenti e raccontano purtroppo quello che avete nascosto e omesso nel bollettino di aggiornamento delle vostre attività (le foto delle due uniche aiuole tenute in ordine sono parse francamente beffarde a chi ogni giorno passeggia con i propri bambini in una terra di nessuno).
Ribadisco di comprendere bene che la situazione di questo quartiere non è di semplice o immediata soluzione, ma paghiamo le tasse e adesso anche un oneroso IMU che attesta il livello di pregio delle case che stiamo faticosamente pagando: vederci circondati da erbacce e sporco dopo 3 anni è francamente insopportabile.
Avere i prati rasati (non dico coltivati) e qualche panchina (per esempio...) non ci sembrano pretese irragionevoli.
Segnalo inoltre che deve ancora essere rimesso un palo della luce abbattuto a causa di un incidente (in una delle foto vedete il particolare) e che non pochi alberi sono morti nel corso dell'estate e vanno assolutamente sostituiti.
Vi preghiamo di garantirci gli standard minimi di decoro e pulizia che ci spettano, intervenendo con ogni strumento anche sul Consorzio e sbloccando l'avvio della costruzione della scuola annunciata da oltre un anno e che forse potrebbe ridare linfa e speranza alle decine e decine di famiglie che vivono in questa parte del Comune.
Sto anche personalmente valutando se lo stato di continuo, periodico e perdurante abbandono del quartiere non possa configurare un'interruzione di pubblico servizio: prima delle clausole contrattuali tra ente locale e imprese vengono i diritti dei cittadini, che contribuiscono con il loro lavoro e le loro tasse ai servizi di tutti.




 

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