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Cronaca

Storia dell'orrore: in preda al delirio, sevizia due ragazze per settimane

Fanatico di filosofie orientali e spade tiene segregate due ragazze, una delle quali è la sua ex, seviziandole e drogandole con una sostanza ricavata dai coralli. Arrestato mercoledì

Una storia che degna di un libro di Stephen King. Giacomo O. 33 anni, milanese residente in città, con qualche precedente, è stato arrestato mercoledì dagli agenti del commissariato di Santa Viola, in flagranza con l’accusa di sequestro di persona, violenza privata, lesione personali, tentato omicidio e si indaga anche per il reato di riduzione in schiavitù e violenza sessuale.  

DELIRIO. Appassionato di filosofie orientali e teorie energetiche, di pesci tropicali e spade, in preda a una sorta di delirio mistico, ha fatto vivere un tormento durato settimane, fatto di torture, botte, sevizie sessuali e forse  droghe a base di coralli, a due studentesse bolognesi di 27 anni: la sua ex fidanzata, che lo aveva lasciato dopo quasi tre anni, e una coinquilina che il delirante 33enne aveva cominciato a frequentare da qualche tempo. Secondo le ricostruzioni, le avrebbe seviziate con dei coltelli, tentato di strangolarle promettendo loro di “resuscitarle”. Il folle ha anche reciso con un coltello un neo sul collo di una delle ragazze perché convinto che al suo interno fosse “racchiuso tutto il male presente nella sua famiglia", oltre ad averla costretta ad avere rapporti sessuali con lui, a volte dopo averle fatto assumere frammenti di corallo presi da un’acquario sbriciolati in una bevanda.

INDAGINI E CATTURA. Un'amica lo ha rivelato alla polizia poiché le vittime venivano minacciate di morte dall’uomo. Dopo la recisione del neo e della violenza sessuale, a metà ottobre le ragazze e altre due coinquiline, anch’esse picchiate dall’uomo, hanno deciso di sporgere denuncia alla polizia. Non lo ha denunciato invece la ex del “sequestratore”, convinta a tornare insieme con la promessa di una vacanza nel Mar Rosso, viaggio andato poi a vuoto per la perdita dell’aereo. I due si sono accontentati di un breve soggiorno sull’Appennino e lì ancora botte e tentativi di strangolamento. Ma è stata proprio lei a farlo arrestare, riuscendo a fuggire dalla stanza e chiedendo aiuto alla reception dell’hotel.
 

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