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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Doping, maxi operazione Nas Bologna: 54 indagati, 4 arresti

Al centro un medico sportivo che procacciava farmaci proibiti ad atleti, anche minorenni. Indagati alcuni calciatori di serie B. A Bologna: 2 arresti, coinvolti un giocatore di basket e un culturista

'Anabolandia', così è denominata la maxi operazione che stanno conducendo i Carabinieri del Nas di Bologna: già 4 risultano gli arresti e 54 le persone indagate per doping, come diffonde attraverso una nota ufficiale il Comando Cc per la tutela della salute.

Al momento sono in corso di esecuzione, in Emilia-Romagna, Lombardia e Marche sei misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Rimini a carico di un'associazione per delinquere finalizzata a favorire la prescrizione, l'approvvigionamento e l'assunzione di farmaci dopanti.

Tra i destinatari delle misure c'é un medico sportivo di Rimini, che prescriveva e procacciava "doping" ad atleti, professionisti e non, anche minorenni, del calcio, basket, atletica leggera, ciclismo, triathlon, pattinaggio, tennis.

Coinvolti anche tre dirigenti ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica lombarda, che assicuravano la fornitura dei farmaci dopanti ad un prezzo scontato e la consegna agli assuntori di una speciale strumentazione necessaria per la somministrazione. Secondo le indagini, complici del sistema preparatori atletici ed anche genitori di atleti minorenni.

2 ARRESTI A BOLOGNA. L'inchiesta ha portato all'arresto di un informatore scientifico bolognese, finito ai domiciliari. Stessa misura cautelare anche per un medico riminese, fermato a Bologna. Ci sono anche due indagati bolognesi: un giocatore di basket e un culturista.

COINVOLTI GENITORI ATLETI E CALCIATORI. Dalle prime rivelazioni sembrerebbero coinvolti nella vicenda anche alcuni genitori di giovanissimi atleti, professionisti e non, che incalzavano affinchè il medico sportivo riminese fornisse farmaci dopanti per galvanizzare le prestazioni dei propri figli.

Ma non solo. Nel giro figurano anche alcuni calciatori. "Se metti mano all' ormone questi giocano da serie A". E' quanto diceva il medico, attorno a cui ruota l'operazione 'Anabolandia', a Danilo Chiodi, preparatore atletico del Rimini Calcio, a ridosso della decisive partite dei playout di serie B che i romagnoli giocarono contro l'Ancona.

Chiodi - dice il Gip nell'ordinanza - per "alterare fraudolentemente le prestazioni agonistiche degli atleti" della sua squadra contattava il medico concordando il 'trattamento' di alcuni atleti con farmaci illegali.

A sottoporsi alla pratica dipante fu il giocatore Emiliano Milone. A documentare la vicenda una conversazione intercettata, in cui il medico spiegava al calciatore, preoccupato dei controlli antidoping: "con queste terapie non ci sono tracce". 

Milone e Chiodi sono indagati con Bianchi in base alla legge antidoping e per falso ideologico in certificati commessa da persona esercente un servizio di pubblica necessità.
 

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