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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dossier Mafie: Emilia Romagna seconda solo a Lombardia per infiltrazioni

Trasporti, armi, droga e prostituzione, capitali da investire e "lavare" sul territorio emiliano. Tutto il malaffare in un dossier redatto dagli studenti del corso Mafie e Antimafia all'Università di Bologna

Lo ha raccontato Giovani Tizian, il giornalista della Gazzetta di Modena sotto scorta, e lo ha confermato la DIA - Direzione Investigativa Antimafia alla fine del 2011: dopo la Lombardia, è l’Emilia Romagna la terra di conquista per la criminalità anche straniera, per coprire i vuoti lasciati dalla ‘ndrangheta e con qualche sospetto sulla ricostruzione post-terremoto. Il dossier del corso Mafie e Antimafia della Facoltà di Giurisprudenza dell’Alma Mater è un pugno allo stomaco. Mentre appalti, edilizia, movimento terra e lavoro nero sono assegnati ancora alle mafie tradizionali made in Italy, camorra, cosa nostra e ‘ndrangheta, da qualche tempo nella nostra Regione assistiamo alla collaborazione attiva delle mafie straniere, spesso con competenze particolari nel traffico di droga e clandestini, riciclaggio e prostituzione.

MAFIE STRANIERE. Soprattutto nel reggiano e nel modenese da qualche anno opera la mafia cinese: contraffazione e sfruttamento dei lavoro si affiancano a bande giovanili che taglieggiano e talvolta ammazzano soprattutto i compatrioti. Presenti anche le triadi che si ispirano a tradizioni e riti. Core business il gioco d’azzardo, molto diffuso tra i cinesi, ma cresce anche la prostituzione: dapprima prestazioni concesse solo a conterranei, ora le ragazze cinesi vengono avvistate anche in strada. Dedita soprattutto al traffico di droga e all’immigrazione clandestina la criminalità nordafricana. Nel 2011 la DIA di Bologna ha scoperto una vera e propria organizzazione per il traffico di droga importata da Spagna e Olanda. Meno conosciuta invece la nigeriana che opera soprattutto nel campo della prostituzione, anche di giovanissime e spesso con problemi di HIV e AIDS. Provenienti da Rovigo, Padova e Bologna, è forte la presenza nell’area di Ferrara, Reggio e Piacenza di prostitute spesso minorenni, consapevoli e spesso assoggettate dalle Madame tramite riti voodoo. Insieme ad italiani e rumeni, le organizzazioni albanesi coinvolte nella tratta di giovani donne connazionali o provenienti da Romaniai e ex-URSS con falsi visti greci, sono attive in tutta la Regione. Prostituzione e riduzione in schiavitù per gli ucraini concentrati soprattutto nel reggiano. Una rete criminale perfetta tra Italia e Ucraina che procura falsi passaporti polacchi. Sfruttamento della prostituzione accanto ai reati contro il patrimonio per la mafia rumena, vere e proprie bande armate dedite, dalla Romagna fino a Piacenza, all’addestramento delle lucciole e alla clonazione di carte di credito o bancomat. Droga sottoforma di ovuli è la specializzazione della mafia sudamericana. Gli immigrati sono legati ai paesi di origine e ai cocaleros. Novità, atto il cappello della Turchia Connection si traffica droga e armi con i vip della criminalità internazionale: siciliani, turchi, colombiani e emiliani.

PROSTITUZIONE. Preoccupante lo sfruttamento delle donne in Emilia Romagna. A Bologna l’Unità di Strada registra un aumento delle ragazze dell’est anche minorenni, ma anche sudamericane con una folta presenza di transessuali, anche italiane, che nella nostra città esercitano soprattutto in zona Fiera e recentemente anche lungo la via Emilia, nel territorio di Anzola e Zola Predosa. Negli ultimi anni si è affermato il “modello Amsterdam”, ossia il lavoro davanti alla porta di casa.

NARCOTRAFFICO. Una lunga catena che parte dalla mafia italiana e internazionale fino alla “canna” in Piazza Verdi. La nostra terrà è stata sempre approdo per il clan anche per l’alto consumo di stupefacenti. Ricordiamo che parecchie famiglie mafiose e le loro attività hanno messo radici a Bologna, soprattutto in zona Pilastro, San Lazzaro,  Ozzano,  Granarolo e Budrio.  
 

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