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Cronaca

Blitz antidroga dei Carabinieri: nove arresti a Bologna

I Carabinieri hanno smantellato una articolata organizzazione di trafficanti in città, in grado di coprire tutti i livelli di spaccio

Blitz antidroga in Emilia-Romagna e anche a Bologna. Dalle prime ore dell’alba 100 Carabinieri stanno eseguendo 12 misure cautelari e 15 perquisizioni tra le Due Torri e Reggio Emilia, per traffico di stupefacenti.

Al centro delle indagini, sviluppate dagli investigatori del nucleo operativo e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, due distinti sodalizi italo-albanesi attivi nell’importazione di rilevanti quantitativi di droga dal Perù, instradati attraverso la Spagna e immessi sul mercato emiliano.

VIDEO | Operazioni antidroga all'alba: 100 militari in azione

Nel dettaglio, sono al momento 12 le misure cautelari comminati per  spaccio di cocaina, hashish e marijuana: sei in carcere, tre domiciliari e tre obblighi di dimora.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, il sodalizio riforniva la piazza bolognese e la provincia felsinea. Tra i 'clienti' la "Bologna bene" dei professionisti, attratta dalla la cocaina,  ma non solo. Il gruppo approvvigionava anche le classiche piazze, andando così a soddisfare a 360° la richiesta di sostanze stupefacenti nel capoluogo emiliano, un'operazione dunque che ha colpito i diversi livelli dello spaccio. 

"Si tratta di organizzazioni molto radicate, una sorta di market all'ingrosso", ha detto ai cronisti il comandante provinciale dei Carabinieri Pierluigi Solazzo. 

"Benchè la cocaina fosse il prodotto principale, anche per i guadagni più lauti che può portare, sappiamo che Bologna ha un bacino di clientela sulle droghe leggere, sul quali un'organizzazione di spaccio non può esimersi dall'operare", ha detto il tenente colonnello Diego Polio. 

VIDEO| 'Lauti guadagni dalla cocaina, ma anche droghe leggere'

'Nuevo Sol': un'indagine difficile iniziata nel 2016

L'indagine del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, coordinata dal pm Marco Forte, ha avuto inizio a metà del 2016 quando un bolognese 35enne, che stava andando in Francia, dove si sarebbe trasferito, prima di passare il confine, fece una sosta in una caserma dei Carabinieri in Liguria. Lì riferì di doversi "togliere un peso" e indicò i suoi fornitori a Bologna. 

Lo stupefacente proveniva da Perù e Colombia e arrivava in Italia passando per la Spagna, da qui il nome dell'operazione "Nuevo Sol", la moneta peruviana: arrivava in forma liquida, all’interno di bottiglie di liquore, in pasta e/o in polvere, in tubetti di pomate, o nei più “classici” doppifondi di valige.

Gli indagati e gli arrestati, tutti con precedenti per spaccio, erano "molto attenti - ha detto ai cronisti il tenente colonnello Marco Francesco Centola - gli incontri erano sempre all'aperto, per evitare di essere intercettati, l'uso dei telefoni cellulari era ridotto al minino e comunque il linguaggio era cifrato, tutti avevano un alias per non essere identificati, è stato difficoltoso accoppiare le voci ai soggetti".

Droga, operazione 'Nuevo Sol': raffica di arresti in città

L'organizzazione

A procurare i canali di fornitura internazionali, alcuni cittadini albanesi che procuravano lo stupefacente proveniente dal sud America, a due organizzazioni in città: una con a capo un bolognese 43enne, C.R.P, già noto alla Dda come importatore dalla Colombia e dal Perù. Dipendente dalla cocaina, è entrato e uscito spesso dalle comunità di recupero, dove ha anche spacciato e dove è stato arrestato. Riforniva particolarmente le periferie, la provincia e i professionisti bolognesi. A supporto della sua "attività", anche la compagna 27enne e la madre 57enne, anche loro agli arresti, che tenevano i contatti quando era assente, perchè in carcere o in comunità. Per comprendere il giro d'affari, quando i Carabinieri sono entrati in casa per installare le cimici, dal cassonetto della tapparella è caduto mezzo chilo di cocaina. 

Con un giro ben rodato, la famiglia vendeva a diversi pusher, tra i quali L.G., 55 anni, capo ultras dei "Mods" della curva Andrea Costa dello stadio Dall'Ara, curatore dei rapporti con i tifosi del Bologna F.C. e della Fortitudo, trovato in possesso di 60 grammi di cocaina e arrestato. 

La seconda organizzazione faceva capo a S.L., bolognese 49enne, pregiudicato, che riforniva soprattutto la città. 

VIDEO| 'Nomi noti in città'

Gli arrestati

Sono agli arresti il bolognese C.R.P, 43 anni, la sua compagna, C.S., bolognese di 27anni, e la madre, B.M., bolognese si 57 anni, L.S., bolognese di 49anni, S.E. e M.C, cittadini albanesi rispettivamente di 45 e 28 anni, M.L., bolognese di 51 anni, L.G., bolognese di 55 anni, e B.N., calabrese di 60 anni. In particolare quest'ultimo, pluripregiudicato, legato a una 'ndrina reggina, si era procurato una pistola calibro 765 con il quale si stava recando per riscuotere un credito nel modenese. Grazie alle intercettazioni, i Carabinieri sono intervenuti e lo hanno fermato nei pressi di Altedo: "Avete evitato un omicidio" ha detto ai militari. 

Obbligo di dimora per: C.P., imolese di 38 anni, C.C., bergamasco di 45 anni, P.G., bolognese di 40 anni.

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