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Cronaca

Blitz all'alba: 3 tonnellate di droga sequestrate, 18 arresti, sigilli a case e conti

Smantellata rete dedita al traffico di sostanze stupefacenti: raffica di arresti, in corso sequestri e perquisizioni

18 ordinanze di custodia cautelare, 9 arresti in flagranza, 22 perquisizioni, 3493 chili di hashish (valore sul mercato di circa 6 milioni di euro), 9 automobili, 7 proprietà immobiliari, e 13 conti bancari sequestrati. 

Un traffico di droga internazionale, che dal porto di Pisa conduceva anche a Bologna. Dalle prime ore dell’alba, la Squadra Mobile di Bologna e lo Sco - Servizio Centrale Operativo della Polizia in collaborazione con le omologhe di Milano, Bari, Foggia, Lucca, Pescara, Chieti, Verona e Venezia - hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip presso il Tribunale di Bologna, nei confronti di altrettanti personaggi appartenenti a una organizzazione criminale dedita al traffico di droga. Dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio in concorso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Su mandato della Procura di Bologna, la Dia - Direzione Investigativa Antimafia- di Bologna, con l'aiuto dei colleghi di Milano e Bari e della Sezione Operativa di Salerno, sta sequestrando ad alcuni degli arrestati abitazioni, terreni, autovetture, quote societarie e conti correnti bancari, per un valore di circa 2 milioni di euro.

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Decapita l'organizzazione criminale dedita all'importazione di grossi quantitativi di di hashish. All'appello, manca solo il venditore in Marocco. 

La lunga indagine ha preso il via nel 2012, quando la Direzione Investigativa Antimafia e la Squadra Mobile di Milano effettua un sequestro di 1.000 chili di "fumo" e identifica un bolognese, che in seguito è uscito dall'indagine, ma che porta gli inquirenti a investigare in città. Un team di trafficanti che si muovevano "Come in una catena di montaggio, con procedimenti ben oliati" ha detto il capo della Squadra Mobile di Bologna Luca Armeni questa mattina nel corso della conferenza stampa "siamo riusciti però ad anticiparne le mosse, ad ascoltare tutte le conversazioni che facevano riferimento al complesso trasporto dal Marocco all'interno di un'imbarcazione con lo scafo modificato da artigiani lucchesi". 

LE INDAGINI: GUARDA IL VIDEO

Si arriva così al secondo ingente sequestro, quello del 2 luglio del 2014, quando la Polizia intercetta 3mila chili di hashish sull'Arno: "Si trattava di un attracco privato dove si accedeva solo con un telecomando - riferisce il commissario della narcotici Guido Quattrucci - quindi siamo stati costretti a organizzare un intervento via acqua comunicando a gesti, poiché l'imbarcazione era dotata di un potente jammer, che copriva per circa 200 metri tutte le onde radio, ma in realtà sapevamo cosa cercare". La barca infatti era stata già individuata nei cantieri di Lucca, quindi gli agenti sono andati a colpo sicuro, scovando una botola e quindi una stanza ricavata nel vano motore, dove era stipato lo stupefacente. In quell'occasione gli arresti furono in totale 5: tre a bordo dell'imbarcazione e 2 autisti di furgoni arrivati sul molo per fare il carico. La barca è stata in seguito venduta all'asta come bene dello stato per 40mila euro. 

3MILA CHILI DI DROGA SULLA BARCA MODIFICATA: GUARDA IL VIDEO 

Il sistema era talmente articolato ed efficiente da permettere una seconda importazione, questa volta via camion, di 500 chili, bloccata a Milano il 29 settembre 2014, con tre arrestati. 

"Aver eliminato un canale di rifornimento con all'arresto di 18 persone è per noi una grande soddisfazione - ha aggiunto Armeni - così come aver chiuso un discorso finanziario". La quantità di denaro in circolazione era davvero consistente: "Consideriamo che per il carico di settembre era stato dato un anticipo di 210 mila euro in contanti". 

Gli arrestati non fanno parte di vere e proprie organizzazioni criminali, alcuni hanno qualche precedente, ma non sono collegati tra loro e, in qualche caso, vengono anche da famiglie benestanti. 

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