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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Anzola dell'Emilia

Maxi operazione anti-droga: oltre 2 kg di stupefacente sequestrato e 20 arresti

Il covo nel modenese, ma sono scattate le manette anche in Valsamoggia, Bazzano e Anzola

Più di 150 militari, supportati da unità cinofile e da elicotteri, stanno eseguendo dalle prime ore della notte una vasta operazione antidroga (denominata Garibaldi) nelle province di Bologna, Modena, Bergamo e Campobasso, in esecuzione di ordinanza restrittiva emessa dal GIP del Tribunale di Modena nei confronti di 20 persone ritenute responsabili del reato di spaccio e concorso nello spaccio di sostanze stupefacenti.

Dopo aver documentando migliaia di illecite cessioni, soprattutto di cocaina - circa 2 kg di droga complessivamente già sequestrata – e dopo aver raccolto tutti gli elementi, i Carabinieri hanno fatto scattare la retata. Come riferisce ModenaToday, In totale sono venti le persone fermate, di cui 14 agli arresti in carcere e ai domiciliari e altri 6 colpiti da misure restrittive minori. Il gruppo era composto da italiani, marocchini e tunisini, quasi tutti con precedenti penali. Un'altra decina di persone è poi stata denunciata a piede libero per reati collaterali. Gli arresti hanno riguardato, oltre ai comuni di Valsamoggia, Bazzano e Anzola, anche il bergamasco e Campobasso. Il nucleo forte risiedeva però nel modenese, tra Castelfranco e Castelvetro.

L’operazione arriva a conclusione di un’impegnativa attività investigativa partita nel mese di novembre 2013. Già negli ultimi due anni erano finite in manette ben 21 persone, identificate di volta in volta durante compravendite con i clienti per lo più del modenese: proprio la somma di queste indagini ha permesso di scoprire i dettagli dell'organizzazione del mercato locale degli stupefacenti.

Le consegne avvenivano previo accordo telefonico, sia all'aperto che in locali pubblici, sempre in modo “itinerante”, per scansare i sospetti. Ogni spacciatore, compresi i fornitori 'all'ingrosso', si muoveva di volta in volta su quantitativi esigui, per ridurre al minimo le ricadute penali. Lo testimonia il fatto che gli arresti avvenuti nel tempo non avevano interrotto l'attività, ripresa dopo qualche giorno dal rilascio.

Molti dei soggetti destinatari delle misure restrittive offrivano un servizio di “rifornimento” attivo 24 ore su 24, disponendo quindi di un grande quantitativo di stupefacente: in alcuni casi l'Arma ha monitorato addirittura 24 cessioni in un giorno e 400 in un mese. I clienti erano delle più disparate estrazioni sociali, da facoltosi imprenditori fino a disoccupati e tossicodipendenti cronici.

 
 

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