Ieri sera due pusher già noti alle forze dell'ordine sono stati tratti in arresto dai Carabinieri per reati in materia di sostanze stupefacenti.

Il primo è 33enne tunisino, senza fissa dimora. E' stato rintracciato in via Petroni. Sempre in quella zona universitaria i militari lo avevano già arrestato tre volte nel corso del 2015. Questa volta, però, il pusher  è finito in manette non per la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e porto di oggetti atti ad offendere (è stato trovato con 6,5 grammi di hashish e un coltello a serramanico di quasi 20 cm di lunghezza, fatti per i quali è stato denunciato in stato di libertà), ma per un’Ordinanza di Carcerazione emessa il 5 febbraio 2016 dalla Camera di Consiglio della Corte d’Appello di Bologna, in sostituzione del “Divieto di dimora” nel comune di Bologna che il soggetto aveva ricevuto (ed ignorato), unitamente a una pena di otto mesi di reclusione e 1.600 euro di multa, dopo un arresto per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio del 21 dicembre 2015 .
Il provvedimento restrittivo - spiegano i carabinieri - "è stato adottato dall’AG per l’esigenza di applicare una misura più severa nei confronti di una persona socialmente pericolosa che, oltre a non aver ottemperato al divieto di dimora a Bologna, ha continuato a delinquere".

Il secondo arrestato è un 42enne, tunisino, senza fissa dimora. Anche lui volto noto ai militari per i suoi precedenti  in materia di stupefacenti. E' stato arrestato in  Piazza Verdi  per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il soggetto, sorpreso mentre stava cedendo 1,9 grammi di hashish a un 30enne disoccupato originario del materano, è stato successivamente rimesso in libertà su disposizione dell’Autorità Giudiziaria (Art. 121 delle disposizioni attuative del c.p.p.). L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacenti. Anche il 42enne era stato già arrestato un anno fa per spaccio di sostanze stupefacenti in via Zamboni.