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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Eredità Faac: la Procura di Modena indaga il dentista per “falso”

Su denuncia della Curia, la Procura di Modena sta conducendo un'indagine per falso in scrittura privata ai danni del dentista Lucio Corneti. I parenti di Manini: "Il documento del dentista, come quello della Curia"

La controversia Faac va in trasferta: il Procuratore Capo di Modena Vito Zincani indaga su una denuncia per falso, presentata dalla Curia in sede penale che vedrebbe il dentista Lucio Corneti possibile autore di un falso testamento olografo, datato 16 novembre 2011, o utilizzatore di un documento falso che avrebbe potuto produrre un “nulla a pretendere” della Curia in quanto più recente rispetto al discusso maxi-lascito del patron Faac Michelangelo Manini, morto a marzo.

LE REAZIONI. Pronta la reazione di Mariangela Manini, che insieme allo zio Carlo Rimondi, per prima impugnò testamento presentato dalla Curia: “Il documento potrebbe essere falso come vero, né più né meno delle schede testamentarie che indicano quale apparente beneficiaria la Curia; in merito alle dichiarazioni dell’Economo della Curia, Monsignor Nuvoli, che nei giorni scorsi ha invitato a essere precisi sul travaso dei 30 milioni, stigmatizzo che l’Economo ha dichiarato di aver proceduto allo stesso modo con gli altri conti correnti intestati a Michelangelo Manini. Ne consegue che debbo ritenere sia stato trasferito, su conti correnti intestati alla Curia, l’intero ammontare di disponibilità liquide rilevate in inventario. Cioè circa 300 milioni di euro. Per questa ragione abbiamo presentato una nuova istanza di sequestro cautelare alla luce di questa confessione dell’Economo“.  “Anche noi abbiamo impugnato il presunto testamento olografo vantato dal dottor Lucio Corneti, ma in sede civile - afferma Carlo Rimondi - confermo che ritengo assolutamente indispensabile che i beni che furono di proprietà di mio nipote Michelangelo vengano affidati con urgenza ad un custode giudiziario, neutrale e parte terza, a tutela di tutti i soggetti in causa. Atti di svuotamento di conti correnti danneggiano tutta la comunità, dipendenti della Faac compresi”.

I TESTAMENTI “OLOGRAFI”. Vale la pena di ricordare le tappe di questa intricata vicenda. Il 24 aprile la Curia accetta l'eccezionale lascito di Michelangelo Manini con testamento olografo: Faac, la multinazionale dei cancelli automatici del valore di 1,7 miliardi, e tutti i suoi beni. Il testamento prodotto venne subito impugnato da alcuni parenti che disconoscono calligrafia e firma. Il 20 giugno un dentista di Sasso Marconi, Lucio Corneti, presenta un suo stampato, informativa e richiesta di consenso dati personali, con in calce vergata la frase "Io Michelangelo Manini acconsento a nominare il mio dentista Lucio Corneti. erede di tutte le mie proprietà". A chiusura del testo, la data 16 novembre 2011 e una sigla che il notaio interpreta quale firma "Michelangelo Manini". E così che decade ogni diritto della Chiesa, ivi compreso il possesso dei beni. Nel frattempo la cugina di Michelangelo, Mariangela Manini dichiara che la madre ebbe una relazione con il padre del defunto patron della Faac, dalla quale lei sarebbe nata, diventando così “sorellastra”. In attesa di accertamenti non si è perso tempo. Su richiesta dei parenti e del dentista la Faac è stata sequestrata e affidata a un curatore. Nel frattempo lo zio Carlo denuncia la sparizione di 30 milioni di euro dai conti bancari di Michelangelo. La Chiesa risponde che sono stati aperti dei conti ad hoc e che non sono stati toccati e presenta una contro-richiesta ottendendo il dissequestro della Faac una decina di giorni fa. Prossima udienza il 28 novembre.
 

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