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Cronaca

Faac, secondo il RIS i testamenti sono autentici, i parenti: "Prima vogliamo leggere"

Secondo indiscrezioni, il Ris di Parma ritiene autentici i testamenti del defunto Manini. Prima reazione dei parenti: "Il Procuratore, o chi per lui, ha ritenuto più rispettoso divulgarlo alla stampa"

Ieri le prime indiscrezioni sula consulenza grafologica disposta dalla Procura di Bologna: secondo lo studio depositato dal maresciallo del Ris di Parma Vito Matranga, nell'ambito dell'inchiesta per falso condotta dal procuratore aggiunto, i testamenti del defunto proprietario della Faac  Michelangelo Manini, che indicano come erede dell'enorme patrimonio l'arcidiocesi felsinea, sono riconducibili all'imprenditore, in altre parole sono autentici.

Solo alcuni giorni fa, era stata resa nota la perizia di parte, arrivando alla conclusione che “Allo stato dell’arte i tre testamenti oggetto di verifica devono ritenersi apocrifi”. ossia non autentici. Ciò sia perché non sono di provenienza certa molti dei documenti di comparazione, quindi non utilizzabili per legge, e sia perché quelli presentati fanno ricondurre il tutto successivamente al 1998.

I PARENTI. In merito alle notizie trapelate, una dichiarazione congiunta della cugina Mariangela Manini e dello zio del defunto patron Faac: "Rileviamo che il Procuratore, o chi per lui, anzichè trasmettere gli avvisi di avvenuto deposito della relazione del suo consulente ai difensori degli aventi diritto, ha ritenuto più rispettoso dei diritti di difesa divulgare la notizia alla stampa. Il nostro difensore è stato invitato a seguire la procedura - incalzano - che vuole, per gli atti sottoposti a segreto istruttorio, il deposito di istanza di autorizzazione, sulla quale solo il procuratore ha facoltà di decidere, valutate le esigenze di segretezza delle indagini". Prima vogliono vedere: "Rimaniamo in attesa di essere autorizzati alla visione della consulenza tecnica di parte, prima di commentare l'asserita riconducibilità dei documenti oggetto del procedimento penale".

"La perizia di parte della Procura sostiene che i testamenti sono veri, la perizia di parte nostra che sono falsi. Vedremo cosa dirà il perito d'ufficio in sede civile. La questione non è semplice''. Aveva dichiarato ieri a caldo l'avvocato Rosa Mauro, che assiste Mariangela Manini e Carlo Rimondi.

In parole più semplici: è stato spifferato prima alla stampa, non seguendo la procedura, mentre il nostro avvocato è tenuto a rispettarla. In merito alla relazione del Ris: leggere e vedere per credere.

ESAME DEL RIS. L'accertamento non ripetibile sulle tre schede testamentarie era stato conferito il 2 luglio alla presenza delle parti coinvolte, ed erano stati chiesti 60 giorni a partire dal 2 agosto. Il fascicolo della Procura, a carico di ignoti, era stato aperto sulla base di un esposto presentato dei familiari, Mariangela Manini, cugina dell'imprenditore e lo zio Carlo Rimondi, che hanno impugnato i testamenti anche in sede civile, contestandone fin dall'inizio l'autenticità. L'azienda da inizio 2013 è sotto sequestro e affidata ad un custode, nell'ambito, appunto, del procedimento civile.

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