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Cronaca Saragozza / Via Saragozza

Escher a Bologna: l'anteprima della mostra a Palazzo Albergati

Le opere dell'olandese Maurits Cornelis Escher in mostra a Bologna: mentre l'attesa per l'esposizione cresce, ecco un assaggio

Un altro grande evento legato all'arte si apre a Bologna e va in scena a Palazzo Albergati (via Saragozza) dal 12 marzo al 19 luglio 2015 con la mostra dedicata all'artista olandese Maurits Cornelis Escher, che dopo gli oltre 200 mila visitatori di Roma porta sotto le Due Torri un meraviglioso mondo di fantasia sbrigliata dell’artista che più di ogni altro trasforma l’ambiguità visiva in ambiguità di significato, che incanta con disegni e litografie che col passare del tempo hanno visto gli impieghi più disparati.

Oggi l'anteprima alla stampa, alla presenza dell'assessore alla cultura Alberto Ronchi, che ha voluto sottolineare come la mostra di Escher sia "un grosso evento per la città, che si sta attestando sempre più come meta culturale". L'autore - continua l'assessore - 'personalità rock, dal carattere sperimentale e giovane è in sintonia con il capoluogo felsineo'. La kermesse - ha chiosato Ronchi - 'trova spazio nella splendida cornice di Palazzo Albergati, che sorge in una delle vie più belle della città, e per la prima volta riapre ad eventi dopo l'incendio che l'aveva interessato'. Nel 2008, infatti, l'edificio fu gravemente danneggiato da un incendio che causò la perdita d’ingenti parti della struttura, compresi gli affreschi del ‘600 e del ‘700 di Francesco Gessi, Andrea Sirani e Bartolomeo Cesi. Dopo lunghi di lavori di restauro, ricostruzione e riqualificazione, il palazzo è tornato a nuova vita nel 2014.
Arthemisia Group, che ha prodotto l'evento, durante l'anteprima stampa odierna ha annunciato: 'Speriamo che questa mostra sia l'inizio di un lungo matrimonio con la città di Bologna, dove per l' autunno è già in programma un nuovo evento dedicato alla cultura egizia."

L'AUTORE E LE OPERE. “Sono andato nei boschi di Baarn, ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena. Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”. Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo Tre mondi, in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.

Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Altro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Bologna, a Palazzo Albergati, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.

In viaggio tra le opere di Escher

Prodotta da Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, la mostra Escher vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale – perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato – a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.

PALAZZO ALBERGATI, UN 'GIOIELLO' DI VIA SARAGOZZA. In una posizione eccezionale rispetto agli altri, Palazzo Albergati primeggia sulla via del centro storico bolognese con la sua lunga facciata di ben 54,70 metri, che assunse la forma definitiva non prima del 1612, corredata dalle finestre in macigno al piano nobile. La semplice facciata, priva di ordini architettonici, fu costruita in laterizio con elementi decorativi in arenaria; presenta due piani, separati da una fascia marca-piano in stile dorico e decorata da metope con patene e bucrani, e culmina in un mezzanino sottotetto. Le finestre inferiori, prive di timpano, sono assai differenti da quelle al primo piano, inquadrate da edicole in stile ionico. Al piano terreno, conformato a scarpa con cordolo superiore e privo di botteghe (caratteristico dell’area ferrarese e bolognese), si aprono due portali: dorico e molto “romaneggiante” quello sinistro, più snello e arcaicizzante quello destro. La parte inferiore del prospetto fu completata nel 1540, come rievoca la scritta “ANNIBALE ALBERGATI MDXXXX”, che immortala chi ebbe un ruolo fondamentale nell’imponente fabbricato.

L'ARTE CHE NASCE DALLO STUPORE PER LE BELLEZZE ITALIANE. Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti antropomorfi di Pentadattilo. Su questi paesaggi si allungava il suo sguardo che scorgeva la regolarità dei volumi, la dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città e dei borghi. Fu la dimestichezza con questi luoghi, così diversi dalla dolcezza orizzontale della sua Olanda, a porsi alla radice di un percorso artistico che s’avventurò negli spiazzi sconfinati della geometria e della cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regnava sovrana.

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