Oltre un miliardo (1,1) di euro non dichiarati e dunque 'tassati';  245 milioni di Iva evasa; 245 i 'furbetti' (199 evasori totali, 90 paratotali) che hanno occultato al Fisco i loro ricavi ad oggi in regione. Questa la fotografia scattata in Emilia Romagna inseguito all'indagine condotta dalla Guardia di Finanza nei soli primi 5 mesi del 2011.

La lotta all'evasione, ha detto il comandante regionale Domenico Minervini, resta l'"obiettivo strategico primario", a maggior ragione in un periodo di crisi profonda come quello attuale, dove "l'evasione per alcune piccole aziende può diventare, ahimè, strumento di sopravvivenza".

Per reati connessi a irregolarità nella dichiarazione dei redditi (omessa o fraudolenta): in cinque mesi sono state denunciate 360 persone (cinque delle quali sono state arrestate) e accertate 420 violazioni.

Anche la tutela della spesa pubblica, altra priorità delle Fiamme gialle, ha dato frutti: in cinque mesi sono state denunciate 104 persone, che dichiaravano il falso per ottenere le cosiddette prestazioni agevolate dai Comuni (contributi per l'affitto o tariffe scontate) oppure esenzioni dal Servizio sanitario. Per scovare questi 'finti invalidi' o 'finti poveri', la Gdf ha eseguito 565 controlli.

Gli altri obiettivi dichiarati dalle Fiamme gialle sono lotta al lavoro 'nero', un fenomeno che si intreccia spesso con altri fenomeni di illegalità; contrasto dei 'paradisi' fiscali e di chi occulta e trasferisce 'tesoretti' all'estero. Infine la lotta ai negozianti e ristoratori che non battono lo scontrino fiscale, e sono numerosi i casi riscontrati: in cinque mesi, la Gdf ha passato al setaccio 14.590 scontrini e ricevute fiscali, rilevando 4.428 irregolarità. Uno su tre commette una violazione. In 110 casi, la Guardia di Finanza ha fatto richiesta all'Agenzia delle entrate di sospendere la licenza ai commercianti recidivi.