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Cronaca

Iva non pagata, la Finanza sequestra 1,6 milioni a imprenditore

Sequestrati beni nella disponibilità di una società bolognese operante nel settore della metalmeccanica

I militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito, su disposizione del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna (Dott. Franco Raffa), un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità bancarie e di beni immobili per 1.611.330,00 euro, nella disponibilità di una società bolognese operante nel settore della metalmeccanica e del suo legale rappresentante per non aver ottemperato al pagamento dell’Iva entro il termine prescritto dalla legge.

In particolare, l’imprenditore era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bologna dalla locale Agenzia delle Entrate per non aver versato, nella sua qualità di legale rappresentante di una società per azioni operante nel settore della meccanica di precisione, l’Iva relativa all’anno d’imposta 2016. Venivano pertanto delegate, dal Sostituto Procuratore Dott. Michele Martorelli, l’esecuzione di specifiche indagini patrimoniali alle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna, che hanno permesso di individuare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili all’indagato e di richiedere ed ottenere dal Gip il provvedimento cautelare. La misura disposta mira a colpire il profitto del reato e, ove questo non fosse più disponibile, beni di valore equivalente al medesimo profitto nella disponibilità dell’imprenditore felsineo.

Nel caso di specie, precisa il Gip, il profitto del reato si realizza attraverso il mancato pagamento dell’imposta dovuta e, quindi, in un risparmio di spesa a danno del fisco. Si tratta dell’ennesimo provvedimento eseguito, nell’arco di pochi mesi, dalla Guardia di Finanza su delega della locale Autorità Giudiziaria, a testimonianza della sinergia in atto tra tutti gli attori istituzionali coinvolti nell’azione di contrasto ad ogni forma di evasione fiscale, che trova nell’aggressione patrimoniale dei soggetti responsabili degli illeciti tributari la forma più incisiva di ristoro dei primari interessi dell’Erario.

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