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Cronaca

Amianto, via i monumenti ai caduti per la Liberazione: 'Nottetempo e all'insaputa di tutti'

Ex lavoratore: "Se si fosse saputo solo ieri sarebbero dovuto passarmi sopra con i camion".

"Portati via, forse nottetempo, di sicuro all'insaputa di tutti". Lo dice Salvatore Fais, ex lavoratore Ogr e rappresentante della Filt-Cgil, memoria storica dello stabilimento di via Casarini che riferisce che i monumenti che ricordano gli operai caduti per la Liberazione e quelli morti sul lavoro, in particolare per le conseguenze dell'esposizione all'amianto, siano stati "sradicati". 

"Se si fosse saputo solo ieri- afferma Fais- sarebbero dovuto passarmi sopra con i camion". Dopo la chiusura dell'ex Ogr, l'anno scorso, "si era capito che l'azienda voleva cancellare questi simboli storici", continua l'ex operaio. Secondo Fais, i monumenti sono finiti in via del Lazzaretto, nello stesso comparto dov'è stata trasferita la produzione dopo la chiusura di via Casarini. Quei simboli "devono restare lì dove i fatti sono accaduti", continua l'ex lavoratore. "E' come se prendessero il muro di Berlino e lo spostassero più in là perchè dov'è dà fastidio", afferma Fais.

Oppure, "è come se le commemorazioni della strage di Marzabotto si svolgessero a Bologna perchè in montagna è scomodo".

Francesco Critelli, parlamentare ed ex segretario del Pd di Bologna definisce l'accaduto "una schifezza". "L'Ogr è un patrimonio della città - scrive su Facebook - la sua storia deve essere un patrimonio di Bologna, i monumenti che ne raccontano decenni di vita non possono diventare scatolame da rinchiudere in uno sgabuzzino, ma devono vivere tra i cittadini e cosi' perpetuarsi nel tempo. Tutte le istituzioni si mobilitino per porre riparo all'inaccettabile episodio odierno, restituendo ai bolognesi un pezzo significativo di memoria collettiva". (dire)

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