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Cronaca

ESCLUSIVA - Eredità Faac, spunta nuovo documento: erede il dentista di Manini

Nuovo colpo di scena e la vicenda si ingarbuglia. Vi mostriamo il documento inedito che nominerebbe un dentista di Sasso Marconi erede unico dell'imprenditore. I parenti attaccano: "Mica portiamo l'anello al naso"

Spunta un nuovo testamento con un nuovo presunto erede all'orizzonte e tanto di c'olpo' di scena: va tutto al dentista. Così diventa sempre più complessa la vicenda sull'assegnazione dell'eredità di Michelangelo Manini, scomparso il 17 marzo scorso, socio al 66% di FAAC SpA – leader nel mondo per la produzione di automatismi per cancelli – e di altri beni per un valore vicino a 1,7 miliardi di Euro. Di questo ingente patrimonio la Curia di Bologna vanta il possesso, a fronte di un testamento olografo che sembra nominare beneficiaria la Chiesa Cattolica quale unica erede universale dei beni del defunto.
Proprio la Curia il 24 aprile, e forse frettolosamente per la vicina scadenza dei termini a fine di giugno, ha accettato l’eredità “con beneficio d’inventario”, ma il testamento inizialmente prodotto è stato subito impugnato inizialmente da Mariangela Manini, cugina di Michelangelo, la quale ha categoricamente smentito che calligrafia e firma siano riconducibili a suo cugino e in seguito anche da uno zio del Manini – Carlo Rimondi, fratello della mamma - con identica impugnazione. Ma non è tutto. I familiari hanno contestato il verbale d’inventario dei beni e proposto un’azione cautelare per la nomina di un custode del Tribunale per la gestione del patrimonio, poiché erano circolate voci di vendita delle quote FAAC ai soci di minoranza disposti a offrire 1 miliardo di Euro al fine di diventare unici proprietari. Altri rumors riferivano di una Curia interessata ad acquisire la maggioranza di E-TV, emittente televisiva regionale già partecipata dalla Curia bolognese.

E' LA VOLTA DEL DENTISTA. Adesso la vicenda si ingarbuglia davvero giacché il 20 giugno scorso un dentista di Sasso Marconi, Dott. L. C., ha presentato a un notaio di Modena un suo stampato di “informativa e richiesta di consenso dei dati personali” con in calce vergata manualmente la frase (immagine in basso): “Io Michelangelo Manini acconsento a nominare il mio dentista Lxxx.Cxxx. erede di tutte le mie proprietà”. A chiusura del testo, la data 16/11/2011 e una sigla che il notaio ha interpretato quale firma  “Michelangelo Manini”.

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PARENTI SUL PIEDE DI GUERRA. Immediate le reazioni dei due parenti legittimi che contestano il documento odontoiatrico disconoscendolo completamente nella forma e nella sostanza e che ovviamente lo impugnano.
A chiarimento delle proprie posizioni, Mariangela Manini ci ha dichiarato : “Penso si tratti di uno scherzo, ovvero un tentativo maldestro per entrare in gioco pensando che noi portiamo l’anello al naso. E’ quasi insultante perché, tra l’altro, si tratta di un documento misto, scritto in confusione con altri testi, ove compaiono grafie diverse e due date, seppur coincidenti, ma scritte da due mani diverse. Non parliamo poi della sigla illeggibile. Mi auguro si faccia subito chiarezza e non si sollevi un polverone perché sono in gioco i destini di oltre 200 lavoratori”.
Lo zio Carlo, fa’ rilevare che “A parte l’evidente bizzarria del testo, dove si acconsente alla nomina di un dentista-erede, sorprende come il notaio che lo ha pubblicato, validandolo come testamento olografo, non ne abbia compreso l’assoluta falsità. Ci riserviamo ogni azione anche penale a tutela del buon nome del mio compianto nipote”.
L’avvocata Rosa Mauro, legale della cugina Mariangela, insiste con l’istanza di anticipazione, ovvero perché il Tribunale di Bologna si pronunci con urgenza in merito all’azione di cautela sui beni del defunto chiesta dagli eredi legittimi; l’udienza è stata fissata per il 27 settembre prossimo in concomitanza con la prima seduta della fase di merito (prima comparizione davanti al giudice – n.d.r.): “Chiediamo un’udienza a brevissimo termine perché questo strano documento solleva oggi una questione di assoluta urgenza sulla tutela del patrimonio e degli interessi del defunto Michelangelo. In particolare, essendoci oggi non un solo presunto beneficiario, ma due, e quindi avendo teoricamente il più recente documento maggiore forza del primo presunto testamento – già da noi ritenuto nullo – s’impone la nomina di un custode giudiziale a tutela di tutti, in attesa della corretta attribuzione dei beni che noi insistiamo debbano essere riconosciti ai familiari”.


 
 

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