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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Faac: il Vaticano spinge per l'accordo, i parenti "Tanti corvi sulla carne"

Un alto prelato vaticano si sarebbe mosso per spingere la curia bolognese ad accettare le proposte di alcuni parenti di Manini, ma da Bologna arriverebbe un "no". Mariangela Manini: "Tutelare il buon nome e l'operato della famiglia"

Si muove addirittura il Vaticano per trattare sull'enorme lascito di Michelangelo Manini, patron della Faac. Un alto prelato vaticano starebbe pressando l'arcidiocesi bolognese ad accettare le proposte dei parenti del defunto, attraverso una transazione che metterebbe fine  alla querelle giudiziaria. 

Nessuna proposta all’Arcidiocesi di Bologna "nessun laico o prelato italiano, svizzero o del Vaticano deve appoggiare delle proposte che io non ho fatto e che mai farò. In diverse occasioni ho detto chiaramente e a voce alta che in molti si butteranno, come hanno fatto, sui soldi della nostra famiglia" ha dichiarato Mariangela Manini "non posso certo rispondere per l’operato di altri miei familiari che forse agiscono con intenti diversi dai miei, perché io voglio, in primis, tutelare il buon nome e operato di Giuseppe, Michelangelo e della famiglia Manini, la quale ha costruito e reso prospera la FAAC SpA. Io oggi incidentalmente mi trovo a dover lottare per un mio diritto etico e civile nientemeno che contro la Chiesa Cattolica. Io so bene che la lotta è impari e che in campo taluni, oltre allo Spirito Santo, faranno entrare in campo forze terrene di grande peso. Sono molto contenta che la Procura della Repubblica disponga accertamenti sui documenti presentati dalla Curia e sono certa che la verità verrà fuori. Mi dissocio da chi vuole percorrere scorciatoie e da chi si affida a faccendieri, mediatori o prelati di varia origine che mirano solo a incassare provvigioni o compensi. Sono sicuro che la procura vorrà vederci chiaro anche qui su chi come e quando ha “incaricato” un prelato ad agire per conto dei “parenti”

Alessandro Rimondi – figlio di Carlo Rimondi, zio di Michelangelo e Mariangela Manini ha dichiarato "mio padre me lo aveva anticipato vedrai quanti corvi si butteranno sulla carne, mi disse. La qual cosa si sta verificando. Chi sia il prelato e per conto di chi abbia, se lo ha fatto, agito vorrei saperlo anche io. D’altra parte era prevedibile che la questione avrebbe dovuto essere trattata dalla curia di Bologna con maggiore lungimiranza e carità cristiana. Testamento o meno gli anziani eredi legittimi – erano 6 zii ottantenni! Dico e”erano perché uno è già defunto - che per effetto di un pezzo di carta si troverebbero completamente esclusi e abbandonati sono un fatto certo e lascia molto dubitare sulla vera bontà di chi, per bontà, avrebbe lasciato tutto in “opere di bene”. Le cronache di questi giorni sono piene di prelati con conti in Svizzera che operano da intermediari viaggiando su arerei di stato. Mio padre da queste vicende vaticane ne vuole rimanere fuori".

L'accordo - sempre a quanto si apprende - avrebbe riguardato una cifra corrispondente ad un terzo del valore del patrimonio. Si è parlato anche di una cifra attorno a 300 milioni di euro, coi quali i parenti rinuncerebbero al contenzioso.

NO DELLA CURIA? L'arcidiocesi felsinea avrebbe si sarebbe in effetti opposta. A quest'ipotesi, secondo quanto circola ambienti giudiziari, sembra opporsi anche la proroga al vertice dell'Arcidiocesi bolognese del cardinale Carlo Caffarra. Avendo raggiunto i 75 anni, avrebbe dovuto lasciare la curia per raggiunti limiti di età, ma proprio nei giorni scorsi papa Francesco gli ha chiesto di prorogarsi di altri due anni.

Domani mattina, intanto, verrà conferito a Bologna l'incarico per un accertamento irripetibile sui tre testamenti in discussione, affidato ad un maresciallo del Ris di Parma. La consulenza è nell'ambito di una inchiesta contro ignoti per falso, nata da un esposto dei parenti di Manini e di cui sono titolari il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il sostituto Massimiliano Rossi.

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