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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Franklin Delano Roosevelt

Manifestante travolto e ucciso da un camion a Piacenza: presidio sotto la Prefettura

Il sindacato USB ha indetto un presidio sotto in Piazza Roosvelt e ha dichiarato lo sciopero immediato di 24 ore con blocco dei magazzini e delle merci. Caliandro PD: 'La famiglia dell'operaio, padre di cinque figli, oggi si risveglia in uno Stato più ingiusto, ostile, violento'

Un operaio egiziano di 53 anni che lavorava al corriere Gls ieri sera è stato travolto e ucciso a Piacenza da un tir in uscita dall'hub mentre era in corso un picchetto, davanti all'azienda di logistica. Assieme a lui è rimasto ferito, in maniera lieve un altro facchino.

Il sindacato USB, al quale la vittima era iscritta, ha indetto un presidio sotto la Prefettura di Bologna in Piazza Roosvelt a partire dalle ore 17 e ha dichiarato lo sciopero immediato di 24 ore fino a domattina alle cinque, con blocco dei magazzini e delle merci. 

L'autista, un 43enne italiano, ha rischiato il linciaggio da parte dei colleghi della vittima ma gli agenti delle volanti, che hanno assistito alla scena, lo hanno caricato in auto e portato in questura mentre sul posto arrivavano i soccorsi con l'automedica e l'ambulanza. 

La dinamica non è del tutto chiarita ed è ancora al vaglio: una cinquantina di operai iscritti a Usb avrebbero voluto bloccare i tir in uscita e in entrata dopo un incontro con la dirigenza non andato a buon fine. "Abbiamo incontrato i responsabili della Gls, insieme agli agenti della Digos, per discutere della stabilizzazione di 13 contratti a tempo determinato, quando hanno rinnegato gli impegni presi abbiamo deciso per lo sciopero e per il blocco. Ci stavamo accingendo a protestare e la situazione era tranquilla, poi la tragedia. Non si può morire così, non si può perdere la vita per difendere i propri diritti", fanno sapere dall'Unione Sindacale di Base. Non è la prima volta che la Gls, come tante altre aziende nel polo logistico piacentino, è teatro di manifestazioni, blocchi e picchetti. 

“Che oggi in Italia, in Emilia-Romagna, possa accadere che durante una libera manifestazione sindacale l’autista di un tir forzi un picchetto, uccidendo un operaio che sta esercitando un proprio diritto, è cosa da far tremare le vene nei polsi, che indigna e riporta con la memoria agli anni ’50 e ‘60, ai conflitti sociali e alle lotte dei lavoratori sedate con la violenza”. Così il Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna Stefano Caliandro, in merito alla vicenda dell’operaio ucciso a Piacenza che prosegue: “Se fosse vero che l’autista sarebbe stato incitato a forzare il picchetto, quel salto di memoria non sarebbe solo immaginario ma ci porterebbe a fare i conti, nel presente, con uno scenario di intollerabile repressione di libertà sancite dalla nostra Costituzione e ad una gravissima messa in discussione della regolamentazione dei rapporti tra lavoratore e datore di lavoro. Diritti soggettivi e collettivi che oggi subiscono una negazione e un colpo durissimo che mette in crisi lo stesso significato della parola “democrazia”.
“Se poi pensiamo che quei lavoratori stavano manifestando contro la precarietà e per il rispetto degli accordi sottoscritti con l’azienda, appare chiaro che siamo anche davanti ad una questione di civiltà, di dignità umana e sociale, di fronte a cui dobbiamo sentirci tutti responsabili, per porre fine ad una drammatica “guerra tra poveri”.”
“Il diritto allo sciopero – conclude il Capogruppo PD – “è stato voluto dai costituenti come una libertà individuale e collettiva ed è fondamento della nostra Repubblica. Questo è il motivo per cui tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Carta Costituzionale non possono non indignarsi ed intervenire.  Per parte mia mi adopererò perché questa vicenda non passi sotto silenzio. Anche per questo ho già presentato una interrogazione alla Giunta per avere chiarezza su quanto accaduto. Per il momento tutta la mia vicinanza e solidarietà va al Sindacato Usb, ai lavoratori della Gls in mobilitazione, alla famiglia del cinquantatreenne operaio, padre di cinque figli, che oggi si risvegliano in uno Stato più ingiusto, ostile, violento", conclude Caliandro. 

"Sconcerto ed amarezza per l'incredibile episodio che è costata la vita a un lavoratore a Piacenza durante un picchetto. - ha scritto in una nota la presidente dell'assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera - esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima e mi auguro che la magistratura faccia in tempo breve luce su quanto avvenuto e su eventuali istigatori".

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