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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Falsi permessi handicap, l’occasione fa l’uomo invalido

La Procura di Bologna indaga su irregolarità scaturite nel rilascio di pass auto per invalidi. Beccati automobilisti in possesso del famigerato contrassegno H, pur senza averne i requisiti: 4 gli indagati

Bologna sarebbe piena di falsi invalidi, muniti di originale contrassegno H, che a bordo della loro automobile transitano indisturbati nella zona ZtL e parcheggiano gratuitamente. In barba anche a chi è afflitto realmente da handicap e si vede sottratto il posto per il parcheggio da chi gode di ottima salute. Questo è quanto cerca di verificare l’inchiesta fatta partire dalla Procura e dalla Polizia Municipale. Il casus belli si è scatenato una settimana fa, quando i vigili hanno fermata una giovane donna a bordo di una Smart, che aveva esposto il permesso handicap. La donna non é stata in grado di giustificare il permesso, che così è stato sequestrato.

L'INDAGINE - Al centro dell'indagine attualmente figurano i dipendenti di una società che per conto di Atc rilascia i permessi. "Nel corso di attività di verifica effettuate nei giorni scorsi dal Comando di Polizia Municipale - spiega una nota dell'ufficio stampa del Comune - relativamente ai permessi per portatori d'handicap, è stato riscontrata l'irregolarità di un permesso. Sotto coordinamento della Procura della Repubblica è stata avviata un'attività d'indagine e di verifica. Il Procuratore Aggiunto ha convocato il personale della società che per conto di Atc svolge il servizio di rilascio dei permessi". "Non si tratta di personale dipendente di Atc - viene specificato dal comunicato - ma di una società che opera su delega di quest'ultima. Ad oggi sono stati sequestrati due permessi risultati certamente irregolari e le attività d'indagine stanno proseguendo sentendo personale informato dei fatti".
 

GLI INDAGATI - Al momento sono quattro le persone indagate, tra cui un dipendente della cooperativa che ha avuto da Atc in appalto il rilascio dei permessi e due automobilisti che, appunto, si erano fatti dare dal dipendente compiacente i permessi senza averne diritto. Le accuse sono di concorso in falso in certificazione e truffa ai danni del Comune di Bologna. Per ora a carico della dipendente Atc è stato ipotizzato solo il reato di truffa e non quello di falso.
Si ipotizza un giro più largo. Gli accertamenti mirano anche a capire se i permessi irregolari sono stati dati per 'amicizia' o in cambio di denaro o altri vantaggi. Indagata anche un'altra persona, dipendente Atc, che aveva accesso al sistema informatico e che aveva inserito la targa dell'auto di un familiare per un accesso temporaneo alla zona Ztl.

Le indagini hanno mirato, appunto, sulla cooperativa che per conto di Atc ha in appalto il rilascio dei permessi. Nella sede della Coop, in via Saliceto, però è risultato che il faldone con la pratica relativa alla Smart era scomparso. Ma un sistema di videosorveglianza interno aveva ripreso una dipendente che portava via il faldone. Così ieri mattina il Procuratore aggiunto Giovannini ha deciso di convocare nella sede della polizia municipale tutti i dipendenti e il presidente della cooperativa. Li ha riuniti e ha detto loro che se qualcuno riteneva di avere qualcosa da dire sulla vicenda, doveva fare un passo avanti. Tre persone hanno fatto un passo avanti. Sono cominciati gli interrogatori, che sono andati avanti fino a sera.

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