Accusa di violenza sessuale per il finto ginecologo materano: spunta un’altra vittima

Rimarrà in carcere  S.U., il trentenne materano che, spacciandosi per ginecologo, forniva consulenze mediche non prima di aver esaminato foto intime delle “pazienti”. I giudici confermano anche la violenza sessuale per aver indotto alcune vittime a compiere atti di autoerotismo.  Nei giorni scorsi si è presentata alla Polizia Postale un'altra giovane vittima del sedicente medico.

L’ARRESTO. Il falso ginecologo, è stato smascherato dalla polizia Postale di Bologna che lo ha arrestato il 30 ottobre. La posizione dell'uomo è aggravata dal fatto di essersi qualificato come pubblico ufficiale, molestie e sostituzione di persona. Agli arresti domiciliari per un'altro reato a sfondo sessuale, non potendo comunicare all'esterno con i propri mezzi, utilizzava cellulare e indirizzo e-mail del padre con cui divide l'abitazione. Rischia fino a 12 anni di galera.

LA TECNICA. Consulenze mediche anche via telefono, e per farlo aveva bisogno di foto delle parti intime. Almeno nove le giovani, convinte a compiere atti sessuali e a spedirgli la "documentazione". Gli investigatori hanno ricostruito un profilo caratterizzato da "elevatissima capacità seduttiva e di convincimento": il soggetto contattava le prede al telefono, presentandosi con i cognomi di medici ginecologi esistenti, ma all'oscuro di tutto. Offriva un consulto per aiutarle a risolvere problemi sempre relativi alla sfera sessuale o genitale, di cui soffrivano realmente. Dopo la richiesta dei sintomi, gli "autoaccertamenti" e quindi l'invio delle foto. Un'ipotesi è che l'uomo possa avere scoperto i dettagli privati delle vittime partecipando a forum in materia di cure mediche, riuscendo poi a recuperare anche i contatti email e il cellulare.