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Cronaca

Strage 2 agosto: i Familiari delle Vittime chiedono l'istituzione del "reato di depistaggio"

Una petizione e un disegno di legge presentato dal Paolo Bolognesi: reclusione per comportamenti tendenti all'occultamento della verità da parte dei pubblici ufficiali. Appello a Grasso e Boldrini

Paolo Bolognesi, Presidente dell’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi, oggi deputato PD, il 27 marzo ha depositato alla Camera un progetto di legge che porterebbe all’istituzione del reato di depistaggio: sanzionati "tutti i comportamenti omissivi dei pubblici ufficiali, tenuti anche nel corso di procedimenti penali, concernenti i reati di associazione mafiosa, traffico di droga, nonché traffico illegale di armi, di materiale nucleare, chimico e biologico"

Non solo una proposta di legge, ma anche una petizione on line (su Change.org) per chiedere l'istituzione di tale reato: "Molte delle inchieste sui principali avvenimenti di strage e di terrorismo hanno subìto rallentamenti, quando non veri e propri arresti, a causa della mancata collaborazione di pubblici ufficiali con l’autorità giudiziaria" si legge "dalla strage di piazza Fontana in poi, le omissioni, le bugie e la distruzione di documenti hanno impedito che si potesse giungere alla scoperta dei responsabili materiali e morali degli attentati che hanno devastato il Paese fino al 1993".

LETTERA A GRASSO E BOLDRINI. L’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi si appella al Presidente del Senato Pietro Grasso e alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini affinchè venga calendarizzata la votazione.

IL TESTO DELLA LETTERA.  Nonostante la storia d’Italia sia stata insanguinata da numerose stragi, a oggi non esiste il reato di depistaggio per colpire quei poteri che hanno fatto e fanno delle omissioni, dell’occultamento, della distruzione di prove uno strumento chiave per nascondere la verità.

È noto che molte delle inchieste sui principali avvenimenti di strage e di terrorismo hanno subìto rallentamenti, quando non veri e propri arresti, a causa della mancata collaborazione di pubblici ufficiali con l’autorità giudiziaria. Dalla strage di piazza Fontana in poi, le omissioni, le bugie e la distruzione di documenti hanno impedito che si potesse giungere alla scoperta dei responsabili materiali e morali degli attentati che hanno devastato il Paese fino al 1993.

Fino ad oggi, tuttavia, a queste diverse condotte di depistaggio - inqualificabili per gravità politica e morale - non hanno mai corrisposto sanzioni adeguate, limitandosi l’ordinamento a prevedere per casi simili i reati di falsa testimonianza, omissione o soppressione di atti d’ufficio, senza evidenziare le conseguenze che tali condotte hanno, sul piano penale e della verità.

Per questo l’On. Paolo Bolognesi, Presidente dell’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi, ha depositato alla Camera un progetto di legge che, se approvato, porterebbe all’istituzione del reato di depistaggio. La proposta prevede che siano sanzionati tutti i comportamenti omissivi dei pubblici ufficiali, tenuti anche nel corso di procedimenti penali, concernenti i reati di associazione mafiosa, traffico di droga, nonché traffico illegale di armi, di materiale nucleare, chimico e biologico.

“Per questo ho ritenuto indispensabile introdurre, dopo l’articolo 372 del codice penale, un nuovo articolo, che sanzioni con la reclusione da sei a dieci anni tutti quei comportamenti tendenti all’occultamento totale o parziale della verità da parte dei pubblici ufficiali”, afferma l’On. Paolo Bolognesi.

Con questa petizione, che invitiamo tutti a sostenere, l’Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi si appella al Presidente del Senato Pietro Grasso e alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini affinchè venga calendarizzata il prima possibile la votazione di questa proposta di legge in Parlamento.

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