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Cronaca

Farmacie comunali ancora in sciopero: no alla privatizzazione

Il Comune detiene ancora il 15%, ma a gennaio ha annunciato di volerlo cedere: 'Dovrebbe controllare le farmacie operano in un settore delicato del welfare'

Ancora fermo dei farmacisti l'11 maggio. Si sciopera ancora per "Mancanza di personale, turni di lavoro insicuri e faticosissimi per compensare vuoti di organico, contratti scaduti da anni e non rinnovati, diseguaglianze nelle retribuzioni e una gestione sorda all'ascolto delle esigenze, in particolare delle lavoratrici", denuncia il sindacato autonomo Cisal terziario, che ha chiesto un nuovo incontro con il Comune (e con il vescovo Matteo Zuppi) e ribadisce la richiesta di fermare la rinuncia all'ultimo 15% di Afm che Palazzo D'Accursio a gennaio ha annunciato di voler cedere. 

'Il Comune non ceda il controllo'

Non è chiusa, infatti, la vertenza che oppone il sindacatoad Afm, la società cui fanno capo le farmacie comunali controllata dal gruppo Admenta-Celesio Ag (a sua volta proprietà del gruppo americano Mc Kensson). "Il Comune non può cedere il controllo delle farmacie ad aziende che violano i diritti dei lavoratori, della contrattazione e della donna", scandisce Paolo Sartori, segretario provinciale di Cisal terziario, secondo il quale l'amministrazione con la cessione del suo pacchetto non farà altro che "abbandonare" Afm al suo destino. "Il Comune dovrebbe controllare, le farmacie operano in un settore delicato del welfare", ricorda Sartori.

In vista della nuova mobilitazione, Sisal terziario chiede il rispetto delle norme che regolano l'astensione dal lavoro: comunicazione all'utenza cinque giorni prima e soprattutto, la non sostituzione del personale in sciopero, "come accaduto a marzo, quando farmacisti del magazzino furono trasferiti nei negozi dove c'era poco personale". (dire)

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